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La famiglia di Alì: quel canale è una trappola

La tragedia di Luzzara. I legali chiedono di accertare le responsabilità del Consorzio di Bonifica

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SUZZARA. «Sul corpo del piccolo Alì ci sono segni tangibili di escoriazioni sulle ginocchia e sui piedi. Il bambino ha cercato di risalire con tutte le sue forze ma purtroppo gli è stato impossibile». Il grande canale della Bonifica che va da Luzzara a Suzzara si è rilevato una trappola per Alì Hassnain, il 12enne annegato dopo essere caduto dalla sponda spiovente del corso d’acqua.

«Non si tratta di un piccolo fosso con mezzo metro d’acqua ma di un canale profondo due metri sprovvisto di protezioni - avvertono Mauro Intagliata e Francesco Tazzari, incaricati di far luce sulla vicenda dalla famiglia di Alì sia sul piano penale sia sul piano civile - C’è solo una scaletta dalla quale avrebbe potuto risalire, ma era sul punto di caduta. Poi più nulla per centinaia di chilometri».

«È evidente che il bambino ha cercato di risalire da quelle sponde di cemento - dice Tazzari - Le ginocchia sono ridotte malissimo, piene di ferite. Ma non ce la poteva fare con quelle sponde ripide, scivolose e senza appigli». La famiglia di Alì chiede di valutare eventuali responsabilità colpose dell’ente gestore del corso d'acqua.

«Le circostanze sono ancora tutte da chiarire, tuttavia per il tramite di nostri consulenti e tecnici, a seguito dei sopralluoghi eseguiti sul canale irriguo e delle risultanze fotografiche ottenute sul corpo del ragazzino, restano infatti da vagliare aspetti di responsabilità colposa da parte del Consorzio di Bonifica Terre di Gonzaga» fa sapere l’avvocato Intagliata, che già venerdì 28 luglio presenterà una richiesta risarcitoria con messa in mora dell’ente che gestisce li canale. I legali segnalano infatti che sia la strada interna adiacente al canale sia la struttura stessa sono sprovvisti di parapetto, muretto o recinzione, e che in acqua «per centinaia di metri risulta mancante su entrambi i lati e presente solo in un tratto e su un solo lato la scaletta di risalita, che avrebbe per certo consentito al piccolo Alì di poterla afferrare e salvarsi».
 

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