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La Castro supera Turazza al fotofinish

Il sindaco uscente si riconferma alla guida di Castel d’Ario con 25 voti di scarto. «Sono stati anni difficili, non ci credevo»

Daniela Marchi
2 minuti di lettura

Castel d’Ario

Daniela Castro è stata riconfermata sindaco di Castel d’Ario. Una vittoria sofferta, non scontata fino alla fine, vinta per un pugno di voti, 25, sullo sfidante Giampaolo Turazza. Staccato di duecento voti il terzo candidato, Pierluigi Fregna.

Si è deciso tutto all’ultimo, quando gli scrutatori hanno cominciato a passare in rassegna i voti del seggio 2. Il 3, scrutinato prima, dava in testa Turazza, la vittoria sembrava quasi certa.

Ma dal seggio 2 la Castro ha cominciato ad inanellare voti, fino a raggiungere e poi superare Turazza. Alla conta finale la lista Progetto Comune di Daniela Castro raggiunge 784 voti (37,66%), Insieme per Castel d’Ario di Giampaolo Turazza, 759 voti (36,46%), Progetto Comune di Pierluigi Fregna, 539 voti (25,89%).

Non ci credeva nemmeno lei, Daniela Castro, 63 anni, consulente assicurativo, un figlio di 35 anni, suo grande sostenitore.

Forse solo per scaramanzia aveva già sbaraccato l’ufficio: sul sedile dell’auto, una accanto all’altra le borse piene di libri, targhe, agende personali. Gli oggetti di un ufficio. Che oggi torneranno al loro posto.

Aveva pensato male Castro, cioè che non sarebbe stata rieletta, ma aveva previsto anche il piano B, cioè la rielezione, tanto da immaginare già la futura giunta, almeno nei pilastri. Sarà senz’altro riconfermata la sua spalla destra, il vicesindaco, vicentina come lei, l’ex insegnante in pensione Mara Spanevello. E - annuncia Castro - verrà nominato assessore al bilancio il commercialista Mauro Severi, super esperto di bilanci, il quale, nella sua lista, ha preso il massimo numero di preferenze, 36. Al sindaco resteranno le deleghe a lavori pubblici e ambiente, alla vice il sociale. Tutto il resto è ancora da decidere.

Elegante, in tailleur pantalone blu, giacchino verde, Daniela Castro entra ed esce dalle scuole di viale Rimembranze ad ogni onda di voto.

E alla fine, tradendo la felicità, mascherata da distacco, all’annuncio definitivo dell’esito, chiama subito il figlio Andrea, occhi azzurri come quelli della madre, che accorre al suo fianco.

Alla fine, l’emozione gonfia gli occhi di lacrime trattenute: «Con tutto quello che è successo in questi cinque anni, giuro che non ci contavo proprio di essere rieletta. E’ stato un mandato difficile da tutti i punti di vista, con la tragedia della panchina, costato la vita a un ragazzino, la tromba d’aria...». «Di cinque anni, praticamente ne abbiamo amministrati tre, poi è arrivato pure il Covid a fermare tutto».

Perché allora ha deciso di riprovarci?

«Ho partecipato con il desiderio di provare a me stessa e soprattutto alla mia squadra che potevamo farcela, perché abbiamo lavorato bene, mettendoci a disposizione della comunità. Se non fosse andata bene però, mi sarei finalmente presa un po’ di riposo».

Invece si riparte. Da dove?

«Beh, senz’altro dalle tante cose in sospeso, dai progetti bloccati in primavera e spostati in autunno, ai cantieri da aprire grazie ai nuovi fondi regionali per la ripresa post-covid. Dobbiamo riguardare il bilancio». —





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