MANTOVA. Ti svegli di buon'ora, fai un’abbondante colazione e poi ti prepari per una bella escursione lungo i sentieri di montagna. Ad un certo punto però, mentre risali verso il rifugio, senti tremare le rocce. Non fai in tempo ad alzare lo sguardo per cercare con gli occhi la causa delle tremolio delle racchette che hai ai piedi, che ti vedi lì, a mezzo metro, un enorme ammasso di pelo che corre come il vento. È questa l'esperienza che ha vissuto un 64enne di Commessaggio, Giovanni Sarzi Sartori, domenica sul monte Baldo.
«Stavo risalendo - racconta il pensionato, che è stato postino a Sabbioneta - e ad un certo punto mi son visto arrivare questo che all'inizio mi sembrava un cagnolone. Andava fortissimo, non ho realizzato subito che si trattasse di un orso e forse è stato meglio così! Poi, quando ho capito cosa mi era appena successo, ho urlato dalla paura, ma per fortuna l'orso è scappato. Ho fatto in tempo a fare delle foto però». L'avvistamento è avvenuto quando erano da poco passate le 9 del mattino di domenica. Sarzi Sartori, appassionato di montagna, era nella zona del rifugio “Gaetano Barana”.
C’è una spiegazione al fatto che l’esemplare di orso bruno, probabilmente molto giovane, al momento di incrociare l’escursionista di Commessaggio stesse correndo come un matto. L’animale (da ieri star del web grazie ad un video caricato da un altro escursionista) era stato avvistato pochi istanti prima da alcuni ospiti del rifugio e, spaventato, era scappato verso valle. Uno dei gestori del “Gaetano Barana”, Pierluigi Ferrari, è di Montata Carra : «Eravamo un gruppo di persone sulla terrazza e abbiamo visto l’orso - racconta - sarà stato a cinque metri, sette al massimo. Per fortuna però, si è spaventato, ed è scappato». Verso l’ex postino di Sabbioneta che, in tanti anni di montagna non aveva mai avuto un contatto così ravvicinato con un bestione a quattro zampe.
«Molto spesso con i miei amici escursionisti ci siamo chiesti cosa bisogna fare quando si avvista un orso, specialmente se molto da vicino. Ovviamente ci sono varie scuole di pensiero: c’è chi dice che bisognerebbe portarsi dietro un coltello, chi invece la pensa diversamente. Io, da oggi posso dirlo: non serve a niente prepararsi perché quando te lo vedi arrivare non hai il tempo di fare niente. Per fortuna a me è andata bene, ricorderò quella di domenica come una bella esperienza».
Sarzi Sartori, intervistato telefonicamente ieri sera, non è rimasto impressionato più di tanto dal contatto sfiorato con l’orso bruno. Ha lasciato il monte Baldo e si è spostato in un’altra località in quota. Al telefono scherza e racconta di quanto successo come di qualcosa «che può capitare quando sei in montagna».