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Mantova, La Beata Osanna: “Un’opera al mese” torna con il dipinto del Bonsignori

Alessandra Zamperini oggi alle 18.30 nel Salone dei Trionfi condurrà la conferenza dedicata al celebre dipinto che sarà esposto nel museo di palazzo San Sebastiano

Matteo Sbarbada
2 minuti di lettura

MANTOVA. Quarto appuntamento con Un'opera al mese, la rassegna ad ingresso gratuito promossa dal Comune di Mantova e ideata dal direttore dei Musei Civici Stefano Benetti, in collaborazione con l'Associazione Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani. Venerdì (12 aprile) alle 18.30 nel Salone dei Trionfi di Palazzo San Sebastiano, Alessandra Zamperini, docente di Storia dell'arte moderna all'Università di Verona, terrà una lezione sul dipinto di Francesco Bonsignori Beata Osanna Andreasi.

Nella pala, la beata è attorniata da cinque figure femminili, una delle quali, la dama in abiti civili più vicina alla religiosa, è Isabella d'Este. E proprio sulla marchesa e sui costumi morali, moda, strategie politiche dell'epoca, sarà incentrato l'incontro. Figura moderna, di grande rilevanza nella cultura europea, Isabella è spesso ricordata come una principessa giovane ed elegante, la “prima donna del Rinascimento”, come appare nel ritratto di Tiziano. «Isabella superò in maniera esemplare un dilemma che è per molti versi attuale, ma che era assolutamente in primo piano nella sua epoca - spiega Alessandra Zamperini - Fu una vera donna eccezionale, conscia della sua statura fuori dell’ordinario per le principesse del tempo, ma, al tempo stesso, ebbe sempre chiaro quanto fosse fondamentale garantire il pieno ossequio dei canoni necessari al comportamento della prima donna di uno Stato. Isabella d’Este pose un’estrema cura nelle fogge e nelle modalità con cui presentarsi e il dipinto di Francesco Bonsignori, conservato nelle collezioni civiche di Palazzo San Sebastiano, lo dimostra».

La conferenza seguirà il canovaccio ormai collaudato della rassegna. L'obiettivo è quello di valorizzare le opere d'arte dei musei cittadini attraverso una narrazione che possa coniugare rigore scientifico e spirito divulgativo. Una formula vincente, come dimostrano le quasi 200 presenze registrate ad ogni evento. «Il riscontro di pubblico è stato superiore alle aspettative - conferma Stefano Benetti - e questa terza edizione ha avuto numeri di ottimo livello. Si è ormai creato uno zoccolo duro che ritorna ad ogni appuntamento. Questo nuovo modo di narrare l'arte piace e il merito è soprattutto degli studiosi, molto disponibili. L'opera viene prelevata dal luogo in cui è solitamente esposta nel percorso museale e posizionata in una stanza dove il pubblico possa vederla e conoscerla in diretta».

L'opera ritrae Isabella d'Este nel 1519. La marchesa è da poco vedova di Francesco II Gonzaga. Viene raffigurata nel pieno rispetto della moda e delle convenzioni sociali. «Il dipinto - aggiunge Zamperini - conferma l’estrema attenzione che Isabella pose nella costruzione della sua immagine, a seconda delle esigenze richieste dal suo rango. Il confronto con le commissioni profane, ad esempio i dipinti per lo Studiolo, e con gli interessi religiosi, testimoniati da questa stessa pala, consentirà di costruire un percorso, che include costumi morali, moda, strategie politiche. Un percorso condiviso con altre sovrane contemporanee, tra cui la più celebre è un’altra Isabella, la regina di Spagna, e che ha un tassello rilevante proprio in questo significativo dipinto».

Il prossimo appuntamento con Un'opera al mese è fissato per il 24 maggio alle 18.30 a Palazzo Te. In programma Nel cuore dell'Egitto, lezione di Daniela Picchi, curatrice della sezione egizia del Museo archeologico di Bologna, sulla collezione egizia e araba Giuseppe Acerbi di Palazzo Te. 
 

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