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Arte moderna e contemporanea Casa del Mantegna ancora in gioco

L’idea: esporre in permanenza o rotazione opere pubbliche e di privati La Provincia pronta alle sue nomine nella commissione proposta da Palazzi

Gilberto Scuderi
2 minuti di lettura

La Casa del Mantegna diventerà sede museale dell’arte moderna e contemporanea a Mantova?

L’obiettivo è di mettere in mostra, in permanenza o a rotazione, dipinti e sculture che si trovano nei magazzini di Comune e Provincia o in casa di artisti mantovani o dei loro eredi. La proposta, lanciata circa due anni fa dal sindaco Mattia Palazzi, ha ricevuto in questi giorni la risposta di Beniamino Morselli: «La Provincia – dice il presidente – sta valutando chi inserire nella commissione e a breve renderà noti i nominativi di chi indicherà».

Di che commissione si tratta? Nelle intenzioni di Palazzi c’era la possibilità di dar vita a un comitato scientifico (o commissione) presieduto dalla Provincia, proprietaria della Casa del Mantegna. Un comitato per ragionare sulla scelta delle collezioni da esporre e su come allestire il museo. In tal senso, nell’agosto 2019, il Comune aveva nominato i suoi referenti: Giovanni Pasetti, Eristeo Banali, Roberta Piccinelli e Veronica Ghizzi per il comitato di indirizzo artistico e Annamaria Sposito, Giulia Pecchini, Veronica Ghizzi e Paola Madio per il gruppo di lavoro tecnico.

L’imminente indicazione dei nomi della Provincia, dichiarata da Morselli, «potrebbe – dice il presidente – permettere alla commissione di essere convocata già entro la fine di marzo». Emergenza coronavirus permettendo. Una volta convocata la commissione al completo si deciderà se e come attuare il progetto. Cosa non semplice.

Sulla Gazzetta del 16 settembre 2019, Palazzi diceva: «Da circa un anno e mezzo ci stiamo confrontando con l’amministrazione della Provincia». La prospettiva convergeva su una gestione condivisa tra i due enti. «Un disegno complessivo per Mantova, nel rispetto delle reciproche proprietà» asseriva il sindaco. Aggiungeva: «Spero si possa giungere a una definizione prima della fine del mio mandato». Ora il mandato è in scadenza.

Per quanto riguarda la gestione, la proposta – da parte comunale – era che la sede potesse essere inserita nel sistema dei musei civici cittadini. Il 17 settembre 2019, a strettissimo giro di risposta, Morselli dichiarava sulla Gazzetta la «disponibilità a ragionare su un progetto ben definito, anche perché per noi la Casa del Mantegna resta uno spazio prezioso per tutta una serie di attività ed eventi consolidati e importanti per la città. Si tratta di capire come riuscire a fare coesistere l’esposizione, anche temporanea, delle collezioni, con il resto delle manifestazioni». Ovvero con MantovArchitettura, alcuni eventi del Festivaletteratura e le mostre che con regolarità vengono allestite nella Casa, già prenotata fino a gennaio 2021.

Morselli poneva l’accento anche sulla sostenibilità economica del progetto. Proseguiva: «Non ci sono chiusure dunque da parte nostra, ma va valutato come realizzare questa possibilità senza snaturare le peculiarità di questo luogo», ossia la Casa. Agli intellettuali mantovani, ai pittori, ai critici d’arte, il progetto garba. Sei mesi fa sulla Gazzetta si erano espressi a favore l’ex assessore comunale alla cultura Eristeo Banali e l’artista Roberto Pedrazzoli. Ma consensi erano venuti anche un anno fa da un convegno promosso da Sinistra Italiana nella sala Oberdan. —

Gilberto Scuderi

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