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La Teresiana riapre i battenti con ingressi su prenotazione

Al Baratta si entra in due alla volta e sono stati già superati i 550 prestiti Per entrambe gli accessi solo con guanti, mascherine e misurazione della febbre

GILBERTO SCUDERI
2 minuti di lettura

Gli “ospedali dell’anima” hanno riaperto i battenti. La scritta Psyches iatreion (luogo di cura dell’anima, in greco antico) accoglieva chi entrava nell’antica biblioteca di Alessandria d’Egitto, duemila e passa anni fa. La stessa scritta è affrescata sul muro in cima alla porta del vecchio ingresso della nostra Biblioteca Teresiana, nel passaggio tra le due grandi sale storiche, per ora non accessibili. La Teresiana ha aperto martedì 19, il Baratta lunedì 18 maggio. Tutto è cambiato.

Al Baratta si entra in guanti e mascherina in due alla volta, distanziati, niente consultazione libri né postazioni internet ma solo restituzioni e prestiti, il tempo strettamente necessario. Appena saliti i gradini in corso Garibaldi 88, sotto il portico un addetto misura la febbre a tutti, puntando alla fronte quella specie di pistola da film di fantascienza. Segue il rito del gel igienizzante.

Stessa procedura da Star Trek in Teresiana. Il covid, sia sempre maledetto, ha anche cambiato la topografia dei luoghi, la disposizione di attrezzature e arredi.

Come al Pronto soccorso del sempre sia lodato Carlo Poma (ospedale del corpo, e un po’ dell’anima anche lui) dove nella sala d’attesa al posto delle sedie ci sono dei letti.

Al Baratta, che in tempi normali è biblioteca di lettura e studio nonché di socializzazione, si può ora accedere solo alla sala dove si consultavano i giornali, trasformata in punto prestiti e restituzioni. Lunedì 18 maggio  197 libri prestati e 50 contatti di consulenza email e telefonici. Martedì 19 maggio 70 utenti e 355 prestiti.

Oltre ai libri che escono, ci sono quelli che entrano: moltissimi sono stati restituiti dagli utenti che li avevano a casa dal giorno della chiusura lunedì 9 marzo.

I libri restituiti vengono subito sigillati in sacchetti di plastica e messi in quarantena prudenziale per 10 giorni. Info 0376 352701, biblioteca.baratta@comune.mantova.gov.it.

In Teresiana, biblioteca di conservazione e studio, su prenotazione e appuntamento ci si può fermare, massimo 3 ore. Si entra e subito a destra l’unica sala fruibile è quella che fino a sabato 7 marzo era solo per la consultazione dei libri antichi, preziosi e preziosissimi (adesso anche per tutti gli altri).

La sala ha 5 postazioni di consultazione che vengono sanificate al passaggio di ogni utente, e al termine gli spazi arieggiati e i libri messi in quarantena. Gli utenti in Teresiana ieri sono stati 4 (sono già pianificate una decina di consultazioni).

Ieri in Teresiana sono anche ripartiti i progetti di digitalizzazione dei manoscritti polironiani e dell’archivio della comunità ebraica. Per informazioni e prenotazioni è possibile telefonre allo 0376 338460, email: biblioteca.comunale@comune.mantova.gov.it. Com’è andata la riapertura? «Bene, non abbiamo registrato problemi o lamentele anche se il servizio, per forza di cose, non ha la fluidità pre-covid. A livello regionale sono poche le biblioteche che hanno riaperto già lunedì, un po’ per scelta organizzativa e un po’ per l’impossibilità di disporre da subito di tutti i presidi di protezione, mascherine eccetera», dice la direttrice Francesca Ferrari. —


 

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