Apre la mostra al Ducale a Mantova: c’è anche un disegno del Viani
La preziosa opera acquistata un anno fa non è mai stata esposta al pubblico. La rassegna dal 17 febbraio. Successo di visitatori nella reggia: dalla riapertura al 15 febbraio quasi 3.700 visitatori
GILBERTO SCUDERI
MANTOVA. Con la Lombardia in zona gialla, nei primi giorni di riapertura gratuita, dal 3 al 12 febbraio Palazzo Ducale ha registrato 3.346 visitatori. Un numero incoraggiante, cresciuto ieri con altri 323 ingressi (forse effetto della libera uscita di carnevale) anche se da questa settimana si è ricominciato a pagare il consueto biglietto di 13 euro. Gratis sarà invece la mostra sulle nuove acquisizioni aperta dal 17 febbraio fino all’11 marzo in tre sale al piano terra del Castello di San Giorgio, ogni mercoledì e giovedì su prenotazione chiamando lo 0376 352100 per riservarsi un posto in una delle fasce orarie del mattino (9.30, 10.30 e 11.30) o del pomeriggio (14.30, 15.30 e 16.30) con vista guidata del personale di Palazzo Ducale.
Ideata da Stefano L’Occaso e Michela Zurla, con la collaborazione di Elena Montanari, l’esposizione illustra una selezione dei pezzi più importanti entrati di recente dalle collezioni della reggia, tra cui l’arazzo “Venere spiata da un satiro, con i puttini” eseguito a Mantova nel 1539-1540 dal fiammingo Nicola Karcher su disegno di Giulio Romano.
Conclusa l’esposizione, l’arazzo andrà in mostra a Palazzo Te dal 21 marzo (Fondazione Te dedica il 2021 al mito di Venere).
In Castello sarà esposto “Padre Eterno con la Croce tra gli Angeli”, disegno a penna, inchiostro bruno e inchiostro acquerellato su carta di Anton Maria Viani, della fase giovanile dell’artista, tra gli ultimi anni del soggiorno in Baviera e il suo arrivo a Mantova nel 1592 (il disegno, acquistato dal Ducale più di un anno fa, è una novità e sarà mostrato per la prima volta al pubblico).
Le altre opere della mostra sono l’olio “Nettuno sui cavalli marini” di Francesco Maria Raineri detto lo Schivenoglia (del 1745 circa), la pala d’altare di Siro Baroni che raffigura la Madonna col Bambino con sei santi cappuccini (del 1764) e un ritratto di Baldassarre Castiglione, copia del capolavoro di Raffaello (del 1514-1515) dipinta nel 1874 dal polacco Walery Plauszewski. Poi il disegno preparatorio per la decorazione della sala di Bacco nell’appartamento della Rustica: un satiro che trascina l’asino di Sileno, eseguito nella prima metà degli anni ’60 del ’500 da Giovanni Battista Bertani; e un disegno a penna e inchiostro di Girolamo Brusaferro del 1726-1728 che raffigura San Giovanni della Croce in adorazione della Trinità. Quindi il busto in marmo di Battista Spagnoli, opera di Bernardino Germani (del 1522) e una scultura della fine del ’300 raffigurante un santo sotto un arco sostenuto da due colonne che fa parte di un monumento funebre medievale di cui il Ducale conserva altri tre frammenti. Infine, in una delle sale sono allestite le opere degli artisti contemporanei Paola Pezzi, Anna Di Prospero, Nargess Hashemi, Aldo Grazzi e Paolo Cavinato.
I commenti dei lettori