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Tre grandi progetti e prestiti internazionali: Palazzo Te riparte con “Venere divina”

Dal 21 marzo percorso al museo tra miti e rappresentazioni. In giugno arriva il capolavoro di Tiziano dalla Galleria Borghese di Roma, a settembre la mostra

PAOLA CORTESE
2 minuti di lettura

MANTOVA. “Venere divina. Armonia sulla terra” è il progetto in tre tappe per far ripartire Palazzo Te nel 2021. Dopo aver perso il 60 % dei visitatori con le chiusure dello scorso anno la Fondazione di Palazzo Te, con il Museo Civico e il Comune di Mantova, ha presentato oggi (18 febbraio) in aula consiliare un fitto programma, dal 21 marzo al 12 dicembre, con mostre ed eventi che vanno a esplorare il mito di Venere come rappresentazione del senso di rinascita, oggi più che mai attuale.

Saranno ben 27 rappresentazioni di Venere, tra dipinti e bassorilievi presenti nel palazzo, ad aprire le danze nella villa giuliesca il primo giorno di primavera, il 21 marzo con Il mito di Venere a Palazzo Te, un progetto che proseguirà fino al 12 dicembre, che consentirà al pubblico di scoprire queste opere, debitamente illuminate, con il supporto di una guida cartacea e di una multimediale. L'esposizione sarà arricchita anche della scultura Venere velata, appartenuta a Giulio Romano, ora nella collezione comunale conservata a Palazzo Ducale, e dell’arazzo Venere nel giardino con putti, di manifattura fiamminga su disegno del Pippi, ritornato a Mantova di recente grazie a una complessa e collegiale operazione d’acquisto.

Nell'occasione sarà anche organizzato nella sala dei Cavalli, trasmesso in streaming, un convegno internazionale di studi sul tema di Venere con storici dell'arte, archeologi e letterati.

«Questo progetto ha alla base l'idea di raccontare il Te come palazzo del mito con una narrazione che rilancia immaginari per tornare a vivere il presente con gioia – ha detto il direttore della Fondazione Stefano Baia Curioni -. È una ricognizione sul patrimonio iconografico delle sale per arrivare a un’ampia riflessione sulla potenza attuale del mito della dea. I tre progetti espositivi racconteranno il mito intramontabile della bellezza, dell’amore, del desiderio».

La seconda tappa è prevista per il 22 giugno con l’esposizione Tiziano. Venere che benda Amore, che, fino al 5 settembre, porterà in villa il capolavoro di Tiziano conservato alla Galleria Borghese di Roma. Durante il periodo estivo l’esedra di palazzo Te verrà ripensata per ospitare momenti performativi e artistici.

«Siamo felici di far riprendere il ruolo di promotore di cultura a Palazzo Te – ha detto il presidente della Fondazione Enrico Voceri -. Ci siamo impegnati tutti molto, serviranno ancora delle risorse da investire e speriamo che il peggio causato dalla pandemia sia alle spalle».

L'ultimo step del progetto, non certo per importanza, sarà il 12 settembre con la mostra Venere. Natura, ombra e bellezza, a cura di Claudia Cieri Via, che fino al 12 dicembre andrà ad indagare le origini del mito e la sua creazione.

«Con coraggio, in tanta avversità, abbiamo creduto e voluto sostenere questo progetto – ha concluso il sindaco di Mantova Mattia Palazzi -. Di “potenza culturale” ha parlato il Presidente del Consiglio Mario Draghi in Senato a proposito dell'Italia. Mi ha colpito perché sono due parole che non siamo abituati ad associare. Le faccio mie, per Mantova».
 

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