Arte e scavi archeologici: a Mantova il confronto diventa mostra
Sabato da Studiottantuno inaugurazione delle opere di Caruso e Schiavoni. Disegni, video, fotografie e installazioni frutto di una residenza artistica

Una residenza artistica diventa mostra di fotografie, video, disegni e installazioni allo Studiottantuno Contemporary Art Projects di via Giulio Romano 81, a Mantova. “Nord Ovest Sud Est” sarà inaugurata sabato alle 17. La nuova residenza artistica con la collaborazione della Fondazione Modena Arti Visive ha avuto come protagonisti Giordano Caruso e Matteo Schiavoni, che da settembre hanno lavorato sulla traccia iniziale del progetto “Metafotografare il Museo” nell’ambito delle residenze artistiche svolte gli anni scorsi da altri artisti in altre realtà museali della città (palazzo d’Arco e Diocesano) avendo come nuovo punto di riferimento il Museo Archeologico Nazionale.
Nell’accostare l’argomento del patrimonio archeologico l’attenzione si è spostata proprio sulla città e le sue antiche origini. Dal museo l’interesse è così quasi naturalmente passato a focalizzarsi sugli scavi dell’abitato etrusco in località Forcello, a San Biagio, dove il lavoro degli archeologi è a tutt’oggi in corso e che rappresenta il documento più significativo di presenza di un ampio abitato in cui si possono identificare idealmente le antiche origini etrusche della città di Mantova.
Qui si è indirizzato dunque il lavoro di Caruso e Schiavoni, da subito più mirato a porsi a confronto con la realtà archeologica della città. Questa realtà nel collegamento con l’arte contemporanea poteva ipoteticamente presentare più difficoltà, collocandosi molto lontana nel tempo ed essere pensata come qualcosa di congelato in una storicità studiata seguendo modalità scientifiche e meno viva perché sotterranea e non presente come in un contesto urbano di costruzioni di rilevanza storico architettonica, tutt’ora presenti e fruite dagli abitanti.
In realtà proprio l’idea della stratificazione sotterranea dell’insediamento etrusco intorno al VI secolo prima di Cristo e proprio il lavoro scientifico degli archeologi sugli scavi hanno creato stimoli inaspettati in termini di possibili rapporti tra arte contemporanea e il passato più antico.
Uno studio approfondito sul campo e l'osservazione del lavoro scientifico dell'archeologo sono stati interpretati e rivolti verso una dimensione immaginativa con l’impiego di molti linguaggi specifici come disegno, lavoro plastico, video, fino alle realizzazioni definitive delle installazioni degli artisti negli spazi dello Studiottantuno. Queste le premesse per visitare la mostra.
Grazie agli stimoli visivi si potranno così percorrere le tappe e i risultati di un lavoro lungo, di studio, progetto e realizzazione, con la guida dei due artisti che ne sono stati i protagonisti.
La mostra resterà aperta fino al 4 febbraio 2023. Il periodo di chiusura per le festività natalizie andrà dal 24 dicembre al 11 gennaio.
La galleria di via Giulio Romano sarà aperta dal giovedì al sabato dalle 16.30 alle 19.30. Per ulteriori informazioni sulla mostra e sull’attività della galleria è possibile consultare il sito internet www.studiottantuno.eu oppure è possibile scrivere all’indirizzo manuela.zanelli@studiottantuno.eu.
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