“L’Aurora” e “Fior di gennaio”, ecco i periodici scomparsi
La ricerca dello studioso Giancarlo Ciaramelli sulle pubblicazioni locali. Da segnalare “L’Italia s’è desta” del 1915 e “Beneficentia!” del 1918
GILBERTO SCUDERI
Lo storico mantovano Giancarlo Ciaramelli (classe 1950), studioso ed esperto di stampa periodica locale, prosegue le sue ricerche iniziate con la pubblicazione del volume “Bibliografia dei periodici mantovani 1898-1945” curato nel 1993 insieme a Lorena Grassi.
L’occasione è arrivata tramite Silvio Uggeri, ricercatore che lavora all’Istituto mantovano di storia contemporanea, al Centro Baratta, che ha segnalato a Ciaramelli l’esistenza di quattro periodici di cui si sono perse le tracce, ma che sono certamente stati pubblicati. Sono infatti citati.
Un trafiletto del corrispondente da Canneto sull’Oglio documenta su “La Provincia di Mantova” l’uscita il 9 giugno 1901 di “L’Aurora”, di argomento scolastico (si proponeva di restare totalmente estraneo dalle questioni politiche), redatto dai maestri di Acquanegra, Canneto e Piadena. Il corrispondente indica i nomi dei responsabili della pubblicazione: il direttore didattico Egidio Giampaoli e il redattore capo Luigi Reggiani. Probabilmente questa sorta di “numero zero” del periodico non ebbe un seguito. Sulla “Gazzetta di Mantova” apparvero notizie di tre numeri unici, negli anni della Prima guerra mondiale.
“L’Italia s’è desta” uscì il 22 ottobre 1915 con lo scopo di offrire lana per confezionare indumenti da mandare ai soldati. Il periodico venne distribuito e venduto dai boy scout, presenti a Mantova dal 1910, e dagli studenti delle scuole della città. Contiene, tra l’altro, una poesia di Umberto Benfatti che dà il titolo al numero unico e versi in dialetto mantovano del soldato Enzo Boccola.
Poi uno scritto di Carlo Merlini (descrizione dei cimiteri di campagna), la poesia “Eroine del sacrificio” del ragionier Catalani, “Il cippo di Belfiore” di Gino Isalberti e contributi di altri autori. In margine c’è da dire che, molti anni dopo, Enzo Boccola (1893-1978) fu nel 1972 fondatore e presidente del cenacolo dialettale mantovano “Al Fogolèr”.
Il “Fior di gennaio” uscì a beneficio dei mutilati di guerra il 16 gennaio 1916 con prose e poesie di giovani scrittori: “Semplicità” di Dino Cazzaniga, “Eco di storia” di Umberto Benfatti, “Fiaccole” di Lino Bonadei e “Fiorenza” di Gino Isalberti. Infine, di “Beneficentia!” si conosce solo il resoconto finanziario delle vendite, a firma del direttore del Comitato Pro Mutilati Mario Zecchini, pubblicato sulla “Gazzetta di Mantova” il 2-3 ottobre 1918. Stampato dalla Stem in 1.350 copie di cui pochissime rimasero invendute, con direttore responsabile Amadio Malgherini, realizzò un utile netto di oltre 1.500 lire, un incasso straordinario, dettato dall’euforia per l’imminente fine della guerra. Si tratta di periodici mantovani che non hanno un corrispondente cartaceo: non sono conservati né in biblioteche pubbliche né in collezioni private. Titoli certamente usciti, ma relegati all’unico ambito di notizia sui giornali cittadini. Per quanto ne sappiamo, di essi non c’è traccia né nella Biblioteca Teresiana di Mantova, né nella Biblioteca Nazionale di Firenze, né nella Braidense di Milano o altrove. Qualche esemplare potrebbe trovarsi in qualche casa mantovana, in qualche vecchio fondo archivistico, cantina o soffitta. Sono piccoli tesori di carta, rarità che dicono qualcosa del passato della nostra città e del nostro territorio.
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