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Per le biblioteche con 688mila prestiti il 2022 è stato l’anno del rilancio

Riportati i numeri quasi al livello pre-pandemia. Boom di eventi e progetti mirati per conquistare i più giovani

Serena Marchini
2 minuti di lettura

La sfida è quasi vinta. Quella di riportare le biblioteche mantovane alla vitalità spezzata dalla pandemia, quando l’arrivo del virus e, soprattutto, i mesi di lockdown hanno spento le luci delle sale di lettura e accumulato la polvere sui volumi allineati sugli scaffali. Anche dopo la riapertura, il pubblico che si era allontanato dall’esperienza della biblioteca si è rivelato difficile da riavvicinare, soprattutto per quanto riguarda i giovani. Il 2022 ha rappresentato l’anno del rilancio, riportando i numeri quasi al livello pre-pandemia con seicentottantottomila prestiti effettuati nelle strutture della provincia; uno scarto rispetto al 2019 ridotto solo al cinque per cento, contro il meno quaranta del 2020.

Anche gli eventi sono tornati, con numeri record: l’anno scorso sono stati ottocentoquindici, quasi due al giorno. Mentre il Mantovano si conferma la provincia con più gruppi di lettura (settanta) per numero di abitanti.

Ora si guarda avanti, investendo sui giovani lettori e ripensando lo spazio fisico della biblioteca.

«La pandemia è stata un duro colpo che ha fatto perdere il quaranta per cento dei prestiti e il ventotto per cento degli utenti attivi», spiegano Davide Bassi e Sara Calciolari, coordinatori della rete delle biblioteche della provincia di Mantova, nata nel 2018 per mettere a sistema tutte le strutture comunali e alcune realtà extra.

«Impreparati e frastornati, abbiamo dovuto inventare modi inediti per raggiungere le persone e stimolare la voglia di leggere. È nato così il blog La Casa Digitale del Lettore, tuttora animato costantemente. Ma anche dopo la riapertura, ci siamo accorti che il pubblico più giovane faticava a tornare».

Il 2021 è, infatti, un anno di parziale ripresa: i prestiti crescono del venticinque per cento, ma l’utenza resta stabile. La fetta di pubblico mancante è quasi interamente sovrapponibile a quella dei giovani e dei giovani adulti, tra i dodici e i ventinove anni.

«Abbiamo perso esattamente la fascia di pubblico più difficile da coinvolgere. Complice il mancato contatto con le scuole, ma anche il fatto che questa età è particolarmente complessa perché dopo le scuole medie si tende a perdere l’abitudine alla lettura. Al recupero di questo pubblico abbiamo dedicato la gran parte degli sforzi portati avanti nel 2022 e che proseguiranno quest’anno».

Sforzi raccolti sotto l’insegna del progetto I sei gradi della lettura, finanziato da Fondazione Cariplo per sessantatremila euro (il secondo contributo più alto in Lombardia) e realizzato con Festivaletteratura e Coop Charta.

Un mix di elementi pensati per avvicinare i giovani alle pagine di un libro, tra circoli di lettura ‘young’, aperitivi letterari, letture fuori sede, corsi di podcast ma anche eventi di gaming e sezioni manga che hanno rapidamente trovato spazio in tutte le biblioteche della provincia. In totale oltre duecento eventi, che hanno coinvolto millecinquecento ragazzi e che riportano equilibrio nelle percentuali di utenza per fascia d’età.

Ragionare con i giovani ha evidenziato un’altra necessità, quella di trasformare lo spazio fisico della biblioteca, avvicinandolo sempre più a un concetto contemporaneo già diffuso nel Nord Europa e negli Stati Uniti. La direzione è quella di una biblioteca dove non si prenda soltanto un libro in prestito o al massimo si studi, ma che rappresenti uno spazio creativo e sociale multiforme da vivere a trecentosessanta gradi.

«La biblioteca sarà sempre più spazio del benessere – spiegano Bassi e Calciolari – Le nuove generazioni chiedono un ambiente accogliente ed esteticamente stimolante, dove coltivare interessi, passioni e pensieri che non trovano spazio a scuola o a casa». Un percorso già intrapreso con decisione dal Baratta di Mantova. Per il 2023 c’è, poi, l’obiettivo di rafforzare ulteriormente la rete, vero tratto distintivo del sistema bibliotecario provinciale.

Sotto il profilo delle acquisizioni, infatti, le ottantasei biblioteche che lo compongono lavorano come una macchina unica. «Cerchiamo di diversificare il più possibile e puntare molto sul prestito interbibliotecario – raccontano i coordinatori - In questo modo riusciamo a disporre di più titoli e a dare ampio spazio alle piccole case editrici indipendenti”. 

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