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La maratona teatrale mantovana conquista con performance in luoghi magici

Successo al teatro Sociale: tanti eventi dal sottotetto alle fondamenta e nove compagnie coinvolte

GILBERTO SCUDERI
Aggiornato alle 1 minuto di lettura

Sabato 11 febbraio al Sociale la “Maratona di Teatro” è stata un vaso comunicante tra attori e spettatori non seduti in poltrona ma immersi in mezzo alla scena. Dalle fondamenta al sottotetto, con una serie di performance otto compagnie teatrali e una scuola di danza si sono esibite in successione davanti ai gruppi di visitatori-spettatori. Un’ora e mezza di meraviglie per ogni gruppo, in un labirinto di luoghi perlopiù sconosciuti. I titoli delle performance possono solo dare l’idea delle emozioni e delle suggestioni.

Con “La grande opera” Cod Danza ha dato vita nel secondo ordine dei palchi all’itinerario alchemico che porta alla nascita di ogni individuo. Loggia: nel Coro uomini “Notazioni” è stata la pièce del Teatro Minimo, tratta da “Esercizi di stile” di Raymond Queneau. Discesa: tra tubature e gradini si arriva alle funi, ai tiranti e ai paranchi e la prospettiva si inverte, il sipario si è alzato e dal palcoscenico il pubblico ha assistito a Video mapping Zerobeat realizzato nei palchi.

Rampa di scale all’insù e salto nei camerini, dove Teatro Magro ha presentato il misteriosissimo “Talking Head”. Attenzione alla testa e a dove si mettono i piedi. Si attraversa la sartoria e si scende nel sottopalco dove ci sono le fondamenta, forse quelle dell’antica chiesa di San Giacomo su cui è stato costruito il teatro: qui Iuvenis Danza ha rappresentato “Di-stanze”, un dialogo tra il corpo e lo spazio. Nel camerino dell’orchestra la performance di Rubens Teatro è stata “Club Cabaret”.

Discesa nel foyer e risalita nel ridotto per assistere a “Lezioni danza” della scuola di Marina Genovesi mentre il giovane pianista Lorenzo Bosi suonava il Valse in la minore di Chopin. Salita al loggione. Si apre una porta e dentro ci sono un’attrice e un attore di Carrozzeria Orfeo: è un litigio intitolato “Bar Loggione-Tre rotture”. Nuova discesa: lungo le scale Ars ha messo in scena la performance “Ogni notte”, regia di Federica Restani, tra le canzoni “The man I love” di George Gershwin. 

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