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Trame Sonore per cinquantamila: Mantova al centro della musica classica

L’edizione numero 11 riafferma la gioia dell’ascolto condiviso. Il direttore artistico: «L’elemento distintivo? L’amicizia»

Emanuele Salvato
Aggiornato alle 2 minuti di lettura

Senza le restrizioni degli ultimi due anni causa pandemia, con un rinnovato spirito di socialità e la voglia di distribuire musica a piene mani in tutta la città, quest’edizione di Trame Sonore, l’undicesima, si è confermata un successo.

La terza giornata del festival Trame sonore a Mantova

In questi cinque giorni Mantova si è lasciata travolgere dalla musica classica e invadere da musicisti – oltre 200 – e appassionati: circa 50mila le presenze confermate dall’organizzazione di Oficina Ocm. Ma al di là dei numeri, c’è qualcosa di intraducibile aritmeticamente: l’atmosfera del Festival. Unica, frizzante, travolgente, ancora una volta ha sancito quanto l’intuizione di Oficina Ocm e del direttore artistico Carlo Fabiano, supportato da partner imprescindibili come il Comune e il Museo di Palazzo Ducale, sia stata azzeccata e lungimirante.

Le cinque giornate di Trame – culminate il 4 giugno nel concerto finale al teatro Sociale (e non in piazza Santa Barbara per il maltempo) con Alexander Lonquich e l’Orchestra da Camera di Mantova a interpretare “Le nozze di Figaro” di Mozart – hanno trasformato Mantova in un centro cultural-musicale di richiamo internazionale.

A dimostrarlo le molte presenze dall’estero e la straordinaria partecipazione di star di fama mondiale come Marta Argerich, Alfred Brendel, Nicolas Altstaedt, Barnabas Kelemen, Danusha Waskiewicz e altrettanti eccellenti ensemble di musica da camera e corale. Soddisfazione e voglia di proseguire in questo progetto, che sin dall’inizio ha come scopo quello di portare la musica da camera a un pubblico sempre più vasto e giovane, traspare anche dalle parole del direttore artistico Carlo Fabiano, che aveva augurato agli appassionati di vivere cinque giorni al settimo cielo.

«L’elemento più forte e distintivo di quest’edizione, che ci ha riportato finalmente ai numeri e al clima festoso pre-Covid, è fuori di dubbio l’amicizia – commenta Fabiano – Trame Sonore è un momento unico e inclusivo di incontro tra musicisti. Su tutti svetta l’esempio straordinario offerto dalla grande Martha Argerich, che ha voluto donarci la sua arte proprio in un gesto d’affetto incondizionato nei confronti dell’amica di sempre Dora Schwarzberg». Quest’ultima, ferma da tempo per un infortunio, ha di fatto debuttato a Trame 2023 proprio con Marta Argerich.

Ma amicizia «ha saputo esprimere anche Alexander Lonquich, che dalla prima edizione ci omaggia della sua presenza – prosegue Fabiano – Amicizia è quella di un’icona della musica di sempre come Alfred Brendel che attende l’happening mantovano come appuntamento annuale da non mancare. Un gesto d’amicizia straordinario è quello che ci hanno rinnovato i musicisti dell’Orchestra da Camera di Mantova che si sono divisi tra cinque serate d’impegno corale sul palco principale e decine di concerti cameristici».

Anche la giornata di ieri ha saputo offrire momenti unici di ascolto musicale, come nel caso dello straordinario concerto al Bibiena di Altstaedt, Lonquich e Kelemen capaci di elevare Brahms ai massimi livelli, ma anche di approfondimento culturale come la celebrazione dei vent’anni del libro “L’orchestra del duce, Mussolini, la musica e il mito del capo” (Utet) presentato a Palazzo Castiglioni da Stefano Biguzzi e Alessandro Zignani. Appuntamento al 2024 dal 29 maggio al 2 giugno.

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