
C'è, però, un problema politico che rischia di imporre un brusco stop allo svecchiamento del mercato dell'illuminazione: non c'è la maggioranza per approvare questo provvedimento utile per l'ambiente, perché Germania e Italia sono contrari. I due Paesi si sono alleati in difesa delle alogene e contro i Led. Come denuncia Legambiente, l'Italia con una mail del ministero dello Sviluppo Economico e dell’Enea ha dichiarato che ritardare la messa al bando delle alogene non è sufficiente: bisogna proprio rinunciare a metterle al bando. Anzi, di più: che l'Ue non si sogni di chiedere che da settembre 2105 tutti i lampadari siano compatibili con i Led.
Ma l'Enea, l'Agenzia nazionale per l'energia e le nuove tecnologie, smentisce le accuse dell'associazione ambientalista: "Il problema non è politico, ma tecnico. L'Enea è assolutamente favorevole all’introduzione dei led - precisa il subCommissario Maria Cristina Corazza - ed è impegnata con convinzione in questa direzione. Infatti, nei nostri laboratori di Ispra stiamo testando un led molto innovativo, basato su un sistema intelligente di controllo del flusso di luce. Tuttavia, ad oggi, vi sono problematiche tecniche, normative, di sicurezza e di benessere dei consumatori tali da non consentire la piena sostituzione in tutte le applicazioni domestiche entro il 2015. Da qui il nostro parere tecnico che il ministero dello Sviluppo Economico ha fatto proprio".
La prima criticità da segnalare, continua l'Enea, è che ad oggi le lampade a LED in vendita arrivano solo a fino a 75W e non oltre. La quantità di luce emessa, a parità di lampadina, è quindi molto inferiore in termini di adeguato comfort visivo. Inoltre vi sono problemi di sicurezza, legati al peso dei dispositivi anti-surriscaldamento e criticità a livello tecnologico (ad esempio la regolazione dell’intensità della luce) e di elevati costi.
Ma a questa argomentazione posta dall'Enea alcuni dei nostri lettori hanno giustamente obiettato che esistono lampade Led che rendono come le 90-100 watt ad incandescenza, consumano 7 watt, sono leggere, non hanno dissipatore (perché efficienti) e costano meno di 10 euro.
Da tempo l'Unione Europea ha adottato standard di progressiva efficienza delle lampadine e degli altri corpi luminosi con cui illuminiamo le nostre case ed i nostri uffici. Attraverso gli standard della direttiva sulla progettazione compatibile (Ecodesign) si è arrivati, qualche anno fa, alla messa al bando dei bulbi a incandescenza e all'applicazione dell'etichetta energetica anche alle lampadine (obbligatoria sulle confezioni dal 1° settembre 2013).
Il posto delle lampadine a incandescenza "vecchio tipo" è stato preso da quelle alogene, che assomigliano molto a queste ultime e che, nelle loro versioni meno efficienti (quelle di categoria C e D per l'appunto) ad oggi sono le peggiori legalmente in vendita dal punto di vista dell'efficienza energetica. "Sono state immesse nel mercato – ci spiega Legambiente - quando ancora esistevano le lampadine ad incandescenza. Per questo motivo riportano diciture come 'ecolamp' oppure 'energy saver star'. Il che farebbe intendere al consumatore di stare comprando un prodotto super ecologico. Invece sta acquistanto il peggiore sul mercato".
Tornando all’opposizione di Germania e Italia, c'è da dire che i Teutonici sono tra i principali produttori europei di alogene e quindi hanno tutto l'interesse a continuare a vendere anche le tipologie a bassa qualità e a frenare l'avanzata dei Led. Da noi, invece, secondo Mise ed Enea, non ci sarebbero ancora le alternative. Ma l’Italia non è il Paese dove, da qualche mese, la Cappella Sistina è passata a totale illuminazione a Led? E dove il principale venditore di lampadine, una famosa catena svedese, da due anni propone prevalentemente lampadine a Led (peraltro molto economiche)?
In merito all'esempio della Cappella Sistina, l'obiezione posta dall'Enea è la seguente: "La Cappella Sistina è un caso a sé - continua Corazza - perché i led non sono stati usati per sostituire le vecchie lampadine ma l’impianto è stato fatto ex novo, da uno studio specifico, in settore non domestico, e quindi ha potuto essere realizzato con progetto, tecnologie e installazione ad hoc. Dovremmo forse rifare gli impianti di illuminazione in tutte le case per mettere i Led?".
Mentre sugli ipotetici interessi economici della Germania, la replica dell'Enea è questa: "Tenuto conto che tutti producono tutte le tipologie di lampade in Europa o fuori Europa e che i Led costano molto di più delle alogene - conclude il subCommissario Corazza - i produttori tedeschi guadagnerebbero assai di più vendendo Led che alogene. La Germania si oppone probabilmente per le stesse ragioni dell'Italia: il benessere dei consumatori".
Un rapporto commissionato dai governi belga e svedese dimostra che la tecnologia a Led è stata molto più rapida del previsto nell'invadere il mercato con prodotti convenienti e funzionali rispetto a quanto la stessa Ue avesse previsto. Tra le righe, sostanzialmente, dice che in Europa avremmo dovuto introdurre molto prima la messa al bando delle alogene di scarsa qualità. Mentre l'Istituto Fraunhofer di Friburgo ha messo a punto una lampadina a Led economica, dove il silicio dei transistor è sostituito dal nitruro di gallio. Segno che anche in Germania i progressi della ricerca scientifica non sempre vanno di pari passo con le decisioni dei politici.
Che interesse allora abbiamo noi italiani a difendere le lampadine meno efficienti? "Evidentemente la posizione del governo italiano su questo tema è legata a una visione vecchia – risponde Davide Sabbadin, responsabile Efficienza Energetica di Legambiente – che non considera o non si è accorta del boom che nel frattempo hanno avuto le lampadine a Led sul mercato. Senz'altro è una posizione da rivedere".
Le alogene sono un vero problema perché, costando di meno, come già detto hanno preso il posto delle vecchie incandescenti, come mostra questo grafico.
[[ge:rep-locali:repubblica:106126852]]
Come potete notare, la parte viola (incandescenti) è stata rimpiazzata quasi in toto dalla parte verde (alogene). Ma le lampadine a Led sono da 8 a 10 volte più efficienti e durano da 10 a 20 volte di più. Certo, mediamente costano di più (anche 10 euro in più), ma l'extra costo si recupera nel giro di un anno. E la messa al bando delle peggiori (non di tutte, si badi bene: chi vorrà comperarsi le lampadine alogene sarà padronissimo di farlo, purché di classe A o B), porterebbe vantaggi enormi sul fronte del risparmio energetico all'Europa, ovvero 37TWh di energia all'anno, pari a 13,1 MT di CO2 o se si preferisce, 8,6 miliardi di euro risparmiati in bolletta elettrica. Che non è poco.
(articolo aggiornato il 31 gennaio dopo un confronto con l'Enea)