
L'obiettivo è quello di riuscire a dimezzare il numero di morti stimate in Europa a causa dell'inquinamento dell'aria, almeno 400mila nel 2010. La proposta della Commissione europea prevede diversi limiti per ciascuno Stato membro e per ciascun inquinante, ma nonostante le cifre a livello tecnico siano state riviste e corrette, per i ministri dell'ambiente dei 28 "questo è un dossier molto sensibile", riferiscono fonti della presidenza di turno lettone. "I target vengono considerati troppo ambiziosi e irrealistici dalla maggioranza da molte delegazioni", aggiungono fonti Ue.
Le emissioni in discussione interessano di fatto molti settori, specie trasporti, industria e agricoltura. Non a caso il metano, che rientra nella proposta originale della Commissione europea ed è strettamente legato all'agricoltura, è stato stralciato dal testo in discussione al Consiglio, che nel suo testo ha anche introdotto sia la possibilità di "modificare e adattare i livelli di emissioni del 2025 laddove motivato da ragioni economiche o tecniche dagli Stati membri", sia più flessibilità su una serie di scadenze.
Nel frattempo anche l'Europarlamento discute la stessa proposta di legge, già sommersa da oltre 500 emendamenti e per la quale è atteso un voto in commissione ambiente a metà luglio e in plenaria a settembre. Ai ministri dell'ambiente dei 28 lunedì toccherà anche formulare la bozza della posizione dell'Unione europea alla prossima conferenza Onu sul clima di Parigi, prevista fra fine novembre e dicembre, su cui l'ultimo G7 ha puntato di recente i riflettori.
Lo scopo della maxi-conferenza Onu è quello di adottare un accordo globale legalmente vincolante taglia-emissioni gas serra, per mantenere il Pianeta al di sotto della soglia cosiddetta di 'non ritorno' di riscaldamento di 2 gradi. La riunione a Lussemburgo sarà l'occasione per fare il punto sull'ultimo round dei negoziati appena conclusi a Bonn e preparare una posizione ufficiale comune da adottare a settembre, prima dell'Assemblea generale dell'Onu.