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Referendum trivelle, Speranza: "Astensione errore grave, Renzi cambi rotta"

Dopo la decisione dei vertici Pd di non andare a votare, il leader della minoranza dem chiede al premier di rivedere la scelta: "C'è ancora tempo per cambiare rotta". La replica di Carbone: "Nel 2003 Ds per non voto su articolo 2018, coerenza"

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ROMA - "Il primo partito del Paese al referendum di aprile invita ad andare al mare? Credo sia un errore grave". Lo dice Roberto Speranza, leader della minoranza dem, a proposito della decisione dei vertici Pd di astenersi sul referendum No triv e chiede a Matteo Renzi di rivedere la scelta: "C'è ancora tempo per cambiare rotta".

Da oggi inizia il conto alla rovescia per il referendum che hanno voluto nove Regioni, Puglia in testa, e che il governo invita a boicottare. C'è da scegliere se le 21 piattaforme in mare, al largo ma entro le 12 miglia dalle nostre coste, possono continuare a tempo indeterminato a estrarre petrolio e gas metano finché ce n'è, oppure alla scadenza delle concessioni devono chiudere i battenti. Nel primo caso si vota No (all'abrogazione di un codicillo di legge), nel secondo Sì. Non si tratta quindi di decidere se abolire i trivellamenti, ma di stabilire quando devono finire.

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"Il Pd è simbolo di partecipazione democratica e di assunzione di responsabilità. L'astensione è la negazione di questi principi", sottolinea l'esponente della sinistra dem.

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"Mancano 6 giorni alla direzione nazionale. Siamo ancora in tempo per cambiare rotta, valorizzando la sensibilità di tanti cittadini che vivono il voto a questo referendum come la possibilità di affermare un nuovo modello di sviluppo sostenibile", conclude Speranza.

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A rispondergli è Ernesto Carbone, deputato e componente della segreteria Pd, che scrive su Twitter: "Caro Speranza, ricordi? Non votare un referendum inutile e sbagliato è un diritto di tutti #referendum2003 #coerenza". Assieme al post, Carbone pubblica anche un'immagine della campagna per il non voto dei Ds al referendum di 13 anni fa per l'abrogazione dell'articolo 18.
ll Pd ha postato sul suo sito uno spot istituzionale che punta all'astensione dando parola ai tecnici e alle maestranze delle piattaforme che denunciano il rischio della perdita di posti di lavoro. Bersani è contro la linea dell'astensione e difficilmente si farà sedurre dal fronte del Sì, più tentato dal No proprio per quella "certezza da dare a chi investe negli impianti di estrazione" e necessità di fonti di energia per lo sviluppo. La sinistra dem però è per il Sì e critica l'astensionismo imposto da Renzi. "Vorrei capire una cosa, se vince il referendum accade che si torna alla vecchia normativa oppure salta tutto? Se si deve chiudere tutto starei molto attento" dice il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. Secondo il governatore, se saltasse l'esito della gara per le concessioni, "sarei preoccupato degli effetti che questo potrebbe avere non solo sull'occupazione, ma su quegli equilibri su cui anche Prodi si è espresso nelle sue dichiarazioni. Andrò a votare, ma devo capire meglio questo".