
A parlare di disarmo, controllo degli armamenti, trattati e passi diplomatici da percorrere in vista di un – chissà – possibile mondo senza bombe nucleari, arriveranno sul litorale toscano scienziati, politici e diplomatici da vari angoli del mondo. Hussain al-Shahristani, fuggito dalle carceri di Saddam Hussein durante i bombardamenti americani, poi diventato ministro del petrolio e vicepremier iracheno, parlerà dell’Isis grazie alla sua esperienza ravvicinata. Lord Browne of Ladyton, segretario di stato alla difesa inglese durante il governo di Tony Blair, darà i dettagli della lettera che la European Leaders Network ha rivolto alla Casa Bianca per persuaderla a non denunciare l’accordo nucleare con l’Iran. Sergio Duarte, diplomatico brasiliano, presidente delle Pugwash conferences, sarà appena tornato da New York, dove ha partecipato al negoziato per la firma del trattato che mette al bando le armi nucleari.
Il convegno di Castiglioncello apre una triade di appuntamenti internazionali sul tema del disarmo che proseguirà a Roma all’Accademia dei Lincei il 9 e 10 ottobre con la XX conferenza Amaldi sulla sicurezza nucleare, il terrorismo e la non proliferazione. Il 10 e l’11 novembre sarà il Papa a ospitare una conferenza internazionale sul disarmo atomico in Vaticano. “L’Uspid è nata nel 1982 e la prima conferenza di Castiglioncello risale al 1985” spiega Francesco Lenci, fisico, ex dirigente di ricerca al Cnr e consigliere scientifico dell’Uspid. “Ma dai tempi di Cuba, mai come oggi viviamo in una situazione di instabilità e insicurezza internazionale. Le aspettative di vedere un mondo libero dalle armi nucleari appaiono oggi molto remote”.