
Lo ha scoperto un team di scienziati che per tre anni e quattro inverni ha studiato la popolazione delle balene di Spitsbergen (Norvegia) nell'Artico, scoprendo uno straordinario repertorio sonoro - ben più vasto di megattere o delfini - che ammonta a 184 tipi di canzoni uniche nel loro genere. Suoni mai uguali, capaci di variare per intensità e "calore" nelle vocalizzazioni e rilevati anche per 24 ore al giorno.
Il canto delle balene artiche / 1

"Crediamo siano animali dotati di un alfabeto con migliaia di suoni - racconta Stafford parlando delle Balaena mysticetus, note anche come balene della Groenlandia o artiche -. Le canzoni delle megattere, di struttura molto regolare e di una durata che va dai 20 ai 30 minuti, sono paragonabili alla musica classica; mentre quelle delle balene artiche, in grado di produrre un inciso musicale più breve, dai 45 secondi a due minuti, sono più varie e simili al jazz".
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In grado di superare i 20 metri di lunghezza, questi cetacei da centinaia di tonnellate di peso si creda possano vivere anche fino a 200 anni. Ma la loro vita non è semplice e la caccia e il difficile habitat naturale (sotto il ghiaccio) in cui vivono finora hanno impedito di studiarli a fondo, lasciando aperti ancora molti interrogativi sulla specie.
Per esempio, non si sa perché una singola balena canti una melodia diversa di stagione in stagione, così come non è chiaro perché varino le vocalizzazioni. "Ci sono molti misteri da risolvere" spiega Stafford specificando che non è stato possibile, attraverso le registrazioni degli idrofoni, contare e individuare tutte le singole balene studiate a Spitsbergen.
Sembrano avere un suono "più libero", sostiene la ricercatrice. In ogni stagione, da novembre ad aprile, una nuova "playlist" (negli studi fatti dal 2010 al 2014) con canzoni "sempre diverse". A volte simili a "un grido o un urlo a voce alta, altre al suono di una sirena della polizia". Quei suoni per loro sono tutto: "I mammiferi marini vivono in un habitat tridimensionale dove le informazioni sonore e acustiche gli permettono di spostarsi, trovare cibo, comunicare, riprodursi".
Per risolvere il mistero del jazz e dell'incredibile capacità sonora delle balene artiche adesso il team di Kate Stafford ha già in mente di usare "nuove tecnologie, non solo quelle che ci permettono di ascoltarle tutto l'anno, ma anche speciali sensori ed etichette radio da applicare sulle balene stesse".