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Centinaia di specie a rischio: così l'estinzione delle tartarughe comprometterà l'ecosistema

Uno studio punta i riflettori sull'importanza ecologica: dal loro contributo alla catena alimentare alla creazione di habitat utili ad altri animali

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ANCHE le tartarughe, nel loro piccolo, svolgono un ruolo fondamentale nel preservare il nostro ecosistema così com'è. Un ruolo spesso sottovalutato e che ora viene portato alla ribalta da un nuovo studio pubblicato su BioScience. Una ricerca che fa il punto su uno stato dell'arte poco confortante: sono 356 le specie di tartarughe che al momento rischiano di scomparire, o sono già estinte. Un tasso allarmante che potrebbe profondamente "compromettere il funzionamento degli ecosistemi, così come la struttura delle comunità biologiche nel mondo", spiega Josh Ennen, ricercatore del Tennessee Aquarium Conservation Institute e uno degli autori dello studio. 
 
I ricercatori sono partiti dal constatare che l'importanza ecologica delle tartarughe, soprattutto quelle d'acqua dolce, è sottostimata. Nonostante questi animali vaghino sulla Terra da oltre 200 milioni di anni e da altrettanti milioni di anni contribuiscano alla salute di moltissimi ambienti, come deserti, zone umide ed ecosistemi marini. Una funzione benefica che rischia di venir meno per via della loro progressiva e inarrestabile scomparsa. Declino che ha ragioni facilmente immaginabili, inclusi: la distruzione degli ambienti in cui vivono, il cambiamento climatico e l'eccessivo sfruttamento per fare delle tartarughe cibo o animali domestici. Adesso sono tra i gruppi di animali vertebrati più minacciati al mondo.
 
 
Ecco perché gli scienziati hanno deciso di puntare i riflettori sul loro status e su quale sarebbe la perdita, in termini ecologici, se l'attuale tendenza dovesse continuare. Ne è venuta fuori una ricerca che per la prima volta offre uno spaccato approfondito sull'impatto delle tartarughe, nel loro piccolo. Così si scopre, o meglio si acquista consapevolezza, della loro importanza nella catena alimentare dato che possiamo trovare tartarughe erbivore, carnivore o onnivore, che con le loro abitudini influenzano la struttura delle altre comunità abitanti il loro habitat. Da non dimenticare la rilevanza di questi animali nella dispersione dei semi di dozzine di specie di piante, alcuni semi hanno persino mostrato tassi di germinazione più alti dopo un passaggio nello stomaco delle tartarughe. 
 
Ultimo ma non ultimo: alcune tartarughe hanno il merito di creare l'habitat giusto per altre specie sia di piante che di animali. È il caso per esempio delle tartarughe del deserto che vivono nelle zone aride degli Stati Uniti e del Messico: scavano tane in profondità, a volte anche fino a nove metri sotto terra, lasciando cumuli di terra utilissimi per vegetali e altre specie, come insetti, rettili, conigli, volpi o persino linci. "Il nostro obiettivo è informare tutti dei molteplici, e cruciali, compiti ecologici svolti dalle tartarughe", spiega Whit Gibbons, docente dell'University of Georgia's Savannah River Ecology Laboratory. "Questi animali possono essere usati come pietre di paragone per capire come gli esseri umani stiano causando il declino di gran parte della fauna selvatica mondiale". Anche gli uomini, nel loro grande.