
Finanziato dal Programma Nazionale per la Ricerca in Antartide (Pnra) con 23 milioni di euro dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, "Ice-ClimaLizers (Antarctic biomineralizers as proxies of climate change) rappresenta il primo progetto italiano sul clima incentrato sullo studio della crescita degli scheletri in carbonato di calcio degli organismi antartici come indicatori del cambiamento climatico e in particolare dell'acidificazione degli oceani", si legge su ENEAinform@.
Nel corso di immersioni in acque a temperature sotto lo zero, "i ricercatori hanno raccolto le specie target sui fondali dell'insenatura di Tethys Bay, coadiuvati dagli operatori subacquei della Marina Militare e con l'ausilio di un sottomarino Rov a comando remoto per l'esplorazione degli ambienti profondi (fino a 120 metri).
Dopo essere state marcate con sostanze non tossiche ad indicare l'inizio dell'esperimento, le specie - spiega l'Enea - sono state riposizionate sul fondale di Tethys Bay in 12 gabbie dotate di sensori di luce e temperatura e posizionate all'interno di una struttura in alluminio realizzata dai tecnici della base antartica italiana "Mario Zucchelli". Una sonda collocata nell'intelaiatura registrerà per un anno i principali dati ambientali (pH, temperatura, ossigeno, intensità luminosa, conducibilità).