
I resti umani trovati nell'antico porto di Roma "appartengono alla popolazione locale impegnata in pesanti lavori manuali, probabilmente facchini che scaricavano le navi in entrata", spiega la coordinatrice dello studio, Tamsin O'Connell. "Se guardiamo gli isotopi presenti negli individui vissuti tra l'inizio del II secolo fino alla metà del V, vediamo che hanno avuto una dieta piuttosto simile a quella delle classi ricche e benestanti seppellite nel cimitero di Isola Sacra", situata vicino alla foce del Tevere.
"E' interessante notare - continua l'esperta - che nonostante le differenze di status sociale, entrambe le popolazioni avevano accesso alle stesse risorse alimentari".
Fu poi la discesa dei Vandali a determinare un drastico cambiamento non solo politico, ma anche delle rotte commerciali e delle importazioni di cibo: così i lavoratori del porto dovettero cambiare le loro abitudini, portando in tavola piatti più poveri e frugali a base di proteine vegetali, come zuppe di piselli e lenticchie.