
Un distacco di iceberg così grande dall'Amery, la terza piattaforma di ghiaccio per estensione in Antartide, non accadeva dal 1963. Ma si tratta di un fenomeno da attribuire al normale formazione delle barriere di ghiaccio e che si è manifestato altre volte negli ultimi 60-70 anni, ci tengono a specificare gli esperti. "E' normale che le barriere perdano massa, perché ne acquisiscono altra continuamente." - spiega la professoressa Helen Fricker dello Scripps Institution of Oceanography presso l'Università della California San Diego.
"L'aumento di massa è dovuto alla neve che cade sul continente e ai ghiacciai che si muovono verso le rive. - chiarisce Fricker - È fondamentale ricordare che l'Antartide orientale è diversa dall'ovest del continente e dalla Groenlandia, che si stanno riscaldando ad alta velocità a causa dei cambiamenti climatici".
Nel 2002 gli studiosi avevano già previsto che il "loose tooth" (dente che cade, ndr), soprannome che si era aggiudicato D28, si sarebbe staccato tra il 2010 e il 2015. Nel caso dell'Amery i dati satellitari dagli anni '90 a oggi dimostrano che la piattaforma è sostanzialmente in equilibrio con l'ambiente circostante, nonostante si sia verificato un forte scioglimento della superficie. Tuttavia i ricercatori sottolineano che il distacco non sia dovuto ai cambiamenti in atto. "Se c'è molto di che preoccuparsi in Antartide, viceversa non c'è ancora alcun motivo di allarmarsi per l'Amery", conclude Fricker.