In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

Antartide, esplosione di ghiaccio marino potrebbe aver innescato l'era glaciale 2,5 milioni di anni fa

Gli scienziati hanno scoperto che il ghiaccio aveva via via formato un coperchio sull'oceano bloccando lo scambio di anidride carbonica con l'atmosfera. Meno CO2 nell'atmosfera crea un effetto serra inverso e quindi raffredda la Terra

1 minuti di lettura
ROMA - Un gruppo di scienziati dell'Università di Chicago, che ha condotto una serie di simulazioni al computer, ipotizza che le ere glaciali del mondo possano essere state causate da un'eslosione del ghiaccio marino che formava un coperchio sull'oceano, bloccando il suo scambio di anidride carbonica con l'atmosfera. Una minore quantità di anidride carbonica nell'atmosfera può a questo punto aver provocato una sorta di effetto serra "inverso", facendo raffreddare il pianeta e innescando l'era glaciale 2,5 milioni di anni fa, durante l'era pleistocenica. Che si ritiene essere l'ultima grande glaciazione.

Una situazione che - va detto -  sembra assai improbabile sulla Terra al momento, considerando che il ghiaccio marino è ai minimi storici e le proiezioni mostrano in diminuzione. A luglio, la Nasa aveva annunciato che il ghiaccio che circondava l'Antartico aveva toccato un minimo storico, perdendo un'area grande quanto il Messico. Non solo. Il ghiaccio galleggiante al largo del continente meridionale è aumentato costantemente dal 1979 e ha raggiunto nel 2014 un livello considerato record. Tre anni dopo, l'estensione media annua del ghiaccio marino antartico ha toccato il punto più basso, cancellando ben tre decenni e mezzo di aumento.

Sono anni che gli scienziati americani stanno studiando i processi che hanno portato alle ere glaciali in passato: come funzionano e che cosa le scatena. Hanno anche scoperto che un ruolo importante lo giocherebbe lo scambio di gas tra l'oceano e l'atmosfera. Dalle simulazioni al computer, i ricercatori hanno scoperto che il ghiaccio marino in Antartide, non solo cambia la circolazione oceanica, ma agisce come fosse un tappo, bloccando il rilascio di anidride carbonica nell'atmosfera: meno CO2 nell'aria, più freddo diventa il pianeta. "Quando la temperatura scende, viene rilasciata meno anidride carbonica nell'atmosfera, il che provoca un maggiore raffreddamento", conferma Alice Marzocchi, una delle ricercatrici del team americano. Queste conclusioni coincidono con le evidenze climatiche del passato, come sedimenti, barriere coralline e campioni di ghiaccio "antico".