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Parco Sempione, Milano
Parco Sempione, Milano 

"I boschi? Ci aiutano a vivere meglio. E a combattere la solitudine"

Giorgio Vacchiano insegna alla Statale di Milano. "Gli spazi verdi sono luoghi di aggregazione per gli anziani e regalano benessere fisico e psichico"

2 minuti di lettura
Giorgio Vacchiano, 40 anni e menzione nel 2018 su Nature come uno degli 11 migliori scienziati emergenti nel mondo che "stanno lasciando il segno nella scienza", è uno dei più grandi esperti di alberi in Italia. Ricercatore e docente in gestione e pianificazione forestale presso l'Università Statale di Milano, ha recentemente pubblicato il libro La resilienza del bosco (Mondadori).

Che ruolo svolgono gli alberi nelle città?
"Un ruolo chiave è nell'adattamento climatico, cioè ci aiutano a sopportare meglio le conseguenze della crisi climatica che già ci colpisce. Mi riferisco in particolare all'effetto “isola di calore”, ovvero l'aumento della temperatura nelle zone urbane, e alle precipitazioni intense e improvvise che sono sempre più frequenti, che vengono mitigate dalla cattura dell’acqua delle chiome, dall’ombreggiatura dei rami e dall’evotraspirazione delle foglie. Inoltre servono a rendere più sane le città, trattenendo ad esempio le polveri sottili, con impatti positivi sul corpo e la mente."
 
In che modo beneficia la nostra psiche dei boschi urbani?
"Gli studi dimostrano che migliorano le capacità di apprendimento. È stato provato che bambini che abitano in quartieri o in città più verdi, hanno un livello di apprendimento tendenzialmente più alto, anche se ovviamente non è l’unico fattore determinante. Inoltre le piante riducono l’aggressività. Negli Usa si sono piantati alberi ai bordi delle arterie urbane principali della città per cercare di diminuire l'aggressività dei guidatori."
 
Hanno un impatto positivo anche da punto di vista sociale.
"Gli spazi verdi sono un’occasione di aggregazione, dove spezzare la solitudine urbana, che spesso colpisce tanti anziani, che trovano un punto di incontro che offre simultaneamente benessere psicologico e fisico, grazie all’azione di raffrescamento in estate e di riduzione delle malattie respiratorie."
 
Boston, Usa
Boston, Usa 

Che specie vanno scelte?
"Si scelgano specie a rapido accrescimento se l’obiettivo è assorbire la CO2, piante a foglie larghe per l’assorbimento degli inquinanti, conifere per ridurre gli impatti dei fenomeni meteo intensi in inverno, alberi ad altra traspirazione e resistenti alla siccità per rinfrescare le città più calde in estate."
 

Quali non scegliere?
"Evitare alberi soggetti al marciume e ai funghi, che diventano instabili. Attenzione agli alberi allergenici, il cui polline o le cui secrezioni possono causare problemi alla salute. Ci sono poi piante che rendono molto difficile la manutenzione, ad esempio quelle che perdono moltissime foglie."
 
Come si fa una buona manutenzione del verde?
"Investendo in risorse, competenze e tempo. Conoscendo quale e quanto verde si ha, e gli effetti quantitativi che possono generare gli alberi. Con questo tipo di conoscenze ad esempio è più facile sapere come posizionare gli alberi, prendendoli dal novero delle specie preferibili. Gli alberi “funzionano” bene solo finché stanno bene sono bene in salute, riducendo così i costi."
 

Come coinvolgere i cittadini nei processi di riforestazione?
"Serve una buona comunicazione e incentivazione della partecipazione dei cittadini, aprendo nuovi spazi sociali come i frutteti urbani, visite alle aree verdi, aperture mirate dei giardini privati."
 

Qual è un progetto di forestazione urbana particolarmente riuscito?
"Personalmente apprezzo il progetto di Napoli, Ossigeno Bene Comune. La città campana è fortemente esposta al cambiamento climatico ed ha forti diseguaglianze all’interno del territorio. Questo progetto, tre milioni di alberi da piantare, punta a piantare alberi soprattutto nei quartieri più svantaggiati, dove spesso i parchi mancano del tutto. Equità e salute devono sempre andare insieme."