LONDRA - L'anno prossimo la Terra avrà un po' di respiro, ma non troppo. Gli scienziati del servizio meteorologico britannico prevedono che il 2021 sarà leggermente più freddo come temperatura media globale rispetto al 2020, grazie anche al fenomeno della Niña, ma entrerà comunque nella lista dei sei anni più caldi di tutti i tempi. La Niña è la fase opposta al El Niño, amplifica quindi le condizioni di circolazione oceanica e atmosferica normali. Si tratta un raffreddamento delle acque superficiali dell'Oceano Pacifico centrale ed orientale che può avere influenze anche in Europa e in Italia. Come? Con l'aumento di perturbazioni (anche estreme) che entrano nel Mediterraneo non trovando l'ostacolo di un'alta pressione che a sua volta potrebbe spostarsi sul Nord Africa.
Secondo i ricercatori del Meteorological Office di Londra, la temperatura del nostro pianeta nell'anno che sta per cominciare sarà probabilmente tra 0,91 e 15 gradi centigradi più alta di quella che è stata nel periodo 1850-1900, con una stima media di 1,03 gradi in più.
La previsione per il 2021, come riporta la Bbc, è di poco inferiore alla temperatura del 2020 e di altri anni recenti a causa di un'oscillazione atmosferica che provoca un forte riscaldamento delle acque nel Pacifico centro-meridionale e orientale nei mesi di dicembre e gennaio mediamente ogni cinque anni. Ciò fa salire in superficie acqua più fredda dalla profondità dell'oceano. Ci si aspetta che questo riduca la temperatura marina a livello di superficie di 1-2 gradi, permettendo di impedire che il 2021 segni un nuovo record per il riscaldamento del pianeta.
Ma l'impatto di fenomeni naturali di raffreddamento come la Niña sono largamente offuscati dal riscaldamento dell'atmosfera provocato dall'effetto serra, ovvero dalle emissioni di gas nocivi che sono alla base del cambiamento climatico. Per esempio, c'è stato un forte effetto la Niña nel 1999-2000, ma da allora la temperatura globale è cresciuta lo stesso di 0,4 gradi, in linea con un aumento di 0.2 gradi per decennio previsto con allarme dalla Conferenza di Parigi sul clima e attribuito a attività umane. I sei anni più caldi di tutti i tempi si sono tutti verificati dal 2015 a oggi.