LONDRA - Lo chiamano "Veganuary", fusione di "vegan" e "January". Un impegno di moda nel Regno Unito: fare una dieta vegana a gennaio, dopo le libagioni di Natale, per ridurre il consumo, e la produzione, di carne, pesce e latticini. La novità è che quest'anno alla campagna si sono uniti molti Vip e celebrità del mondo dello spettacolo e dello sport, facendo voto loro stessi di mangiare solo prodotti non derivati da animali, almeno nel primo mese dell'anno che sta per cominciare.
All'iniziativa, a cui aderiscono organizzazioni ambientaliste come Friends of the Earth, Greenpeace e l'italiana Essere Animali, partecipano tra gli altri l'ex dei Beatles Paul McCartney, l'attore e comico Ricky Gervais, la top model Lily Cole, l'attore Alan Cummings, il presentatore televisivo Chris Packham, il campione di cricket Jason Gillespie, il chitarrista degli Smiths Johnny Marr, i comici John Bishop, Sara Pascoe e John Richardson.
"Non possiamo affrontare il cambiamento climatico se alleviamo e mangiamo animali su scala industriale", afferma la lettera aperta scritta dall'associazione promotrice Veganuary. "Il Covid è passato dagli animali agli esseri umani come era successo in precedenza con la Sars, Ebola e l'Hiv, in tutti questi casi perché abbiamo abusato la natura e la fauna che ci vive", dice Packam, uno dei firmatari, all'Observer. "Se non comprendiamo che quello di cui ci nutriamo ha un impatto diretto sull'ambiente naturale, siamo in grossi guai. Ecco perché gli aspetti ambientali del veganismo o della dieta vegetariana hanno una crescente importanza".
La campagna "Veganuary" spera di convincere 500 mila persone a passare alla dieta vegana durante il gennaio 2021. L'anno scorso in Gran Bretagna hanno parte all'impegno in 350 mila. Per la prima volta il commercio globale di carne ha cominciato a declinare nel 2019, dopo essere aumentato da 71 milioni di tonnellate l'anno nel 1961 a 340 milioni di tonnellate nel 2018, secondo un rapporto dell'Agenzia per il Cibo e l'Agricoltura delle Nazioni Unite. Al calo, perlomeno in Inghilterra, contribuiscono coloro che si definiscono "flexitarians", il gruppo sempre più numerose di consumatori che, pur senza diventare esclusivamente vegani o vegetariani, riducono il consumo di carne.