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Riscaldamento globale, lo studio: decisivo investire nella cattura della CO2

Riscaldamento globale, lo studio: decisivo investire nella cattura della CO2
Senza finanziamenti a livello globale nei sistemi DAC (cattura dell'anidride carbonica dall'aria) sarà impossibile rientrare nei limiti imposti dagli accordi di Parigi all'aumento della temperatura. Lo sostengono i ricercatori dell'Università della California San Diego che ne hanno stimato costi e benefici
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Un investimento significativo da parte di governi nei sistemi di cattura della CO2 dall'aria può fare la differenza nella lotta alla crisi climatica. Il suggerimento arriva dai ricercatori dell'Università della California San Diego, autori di uno studio pubblicato su Nature Communication che stima i benefici dell'impiego di tecnologie per la DAC (cattura diretta dell'aria) per intrappolare l'anidride carbonica sottoterra. Una soluzione decisiva per frenare l'aumento della temperatura globale molto prima rispetto alla soglia del 2100 paventata dai climatologi. Gli studiosi spiegano però che per rispettare gli obiettivi stabiliti dagli accordi di Parigi per limitare l'aumento medio delle temperature al di sotto dei 2°C è necessario che i governi si impegnino anche con politiche di contenimento delle emissioni.

"Le tecnologie DAC sono sicuramente più onerose di molte altri sistemi convenzionali di mitigazione del clima convenzionali, - spiega Ryan Hanna, ricercatore dell'UC San Diego e autore della ricerca - ma i costi potrebbero calare via via che le aziende acquisiscono esperienza con la tecnologia". Solo così, concludono in sostanza gli esperti, l'innovazione potrà farsi spazio anche nei palazzi della politica diventando un investimento che porta benefici all'ambiente, a fronte di tecnologie superate.

D'altronde le concentrazioni di CO2 nell'atmosfera hanno raggiunto livelli tali, secondo David G. Victor, professore di innovazione industriale presso la School of Global Policy and Strategy dell'università californiana, che il raggiungimento degli obiettivi climatici impone non solo la prevenzione di nuove emissioni attraverso la decarbonizzazione del sistema energetico a livello globale, ma anche la necessità di individuare nuovi sistemi per rimuovere le emissioni passate. "Gli attuali impegni per ridurre le emissioni globali ci hanno messo sulla buona strada per un aumento di circa 3°C", ha detto Victor. "Questo ci fa capire quanto sia urgente un intervento della politica sulla crisi climatica. Soprattutto perché in tempi di crisi, come la guerra o le pandemie, alcune spese e azioni politiche altrettanto urgenti vengono oscurate dall'emergenza".

Secondo le stime dei ricercatori americani, un programma di cattura diretta della CO2 dall'aria da avviare nel 2025 con investimenti dell'1,2-1,9% del PIL globale all'anno, potrebbe rimuovere 2,2-2,3 gigatonnellate di anidride carbonica entro il 2050 e 13-20 gigatonnellate entro il 2075. In totale, vorrebbe dire 570-840 gigatonnellate in meno di CO2 tra il 2025 e il 2100, pari alla soglia di rimozione suggerita dall'IPCC per raggiungere gli obiettivi di Parigi. Di questo passo, - senza cioè ulteriori tagli alle emissioni di CO2 - va detto che anche adottando queste misure, il globo vedrebbe un aumento della temperatura di 2,4-2,5°C nel 2100.

Per far capire la portata di una soluzione del genere, gli studiosi hanno paragonato gli investimenti nella cattura di CO2 a quelli in corso per lo sviluppo e la distribuzione del vaccino contro Sars-CoV2 in piena pandemia. Dopo il via libera del FDA all'uso di vaccini atti a contrastare il coronavirus, è partita la grande corsa per aumentare la produzione, il trasporto e la distribuzione alla popolazione delle nuove terapie nel modo più rapido ed efficiente possibile. Allo stesso modo, spiegano gli autori dello studio, solo ingenti investimenti per lo sviluppo di sistemi DAC potranno dare il via all'espansione del settore e al miglioramento delle tecnologie. Questo non vuol dire rinunciare da subito ai sistemi convenzionali di mitigazione del clima, avvisano i ricercatori, sottolineando come sia imprescindibile che questi vengano associati all'adozione di politiche atte a limitare le emissioni di CO2 a livello globale. Quel che conta, insistono i climatologi, è una visione a lungo termine che permetta di prendere seriamente in considerazione la riduzione drastica dei livelli di anidride carbonica nell'atmosfera. Ma ciò non potrà accadere finché la crisi climatica non verrà presa sul serio.