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Il frigo 'sente' il freddo esterno e il caseificio risparmia

Il frigo 'sente' il freddo esterno e il caseificio risparmia
Più è bassa la temperatura esterna, più aumenta l’efficienza energetica del gruppo frigorifero. Il sistema di ottimizzazione adottato negli stabilimenti di Santangiolina Latte
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Abbattere i costi e i consumi di energia elettrica nella produzione alimentare. Il traguardo è raggiungibile: lo ha dimostrato un test realizzato in un caseificio lombardo, dove è stato messo a punto un software che contribuisce a ottimizzare gli assetti energetici attraverso l’analisi dei dati e a migliorare sensibilmente l’efficienza dei macchinari industriali.

La vasca del ghiaccio. Enersem – spin off del Politecnico di Milano che sviluppa soluzioni innovative nel settore dell'energia – ha proposto a una storica cooperativa di raccolta e trasformazione del latte con sedi in Lombardia e Piemonte orientale, Santangiolina Latte, di testare questo sistema innovativo nei suoi caseifici. La centrale frigorifera dello stabilimento di Pandino (Cremona), dove la cooperativa produce principalmente taleggio e quartirolo, e la vasca del ghiaccio annessa, sono diventate l’oggetto del caso studio. Il refrigeratore con vasca del ghiaccio è un sistema molto diffuso nel settore agroalimentare ed è utilizzato per raffreddare una miscela di acqua e glicole a una temperatura di circa -7°C; in una vasca collegata si accumula il ghiaccio e da qui viene distribuita l’acqua gelida, utilizzata per la lavorazione del formaggio.

I parametri e il risparmio. Le regolazioni studiate e messe in pratica nell’esperimento riguardano tre parametri: orari e livello di caricamento della vasca e temperatura di produzione del freddo nel refrigeratore. L’ottimizzazione consiste nell’impostare l’orario di consenso al caricamento per minimizzare i costi energetici, che variano in funzione delle tariffe dell’energia elettrica e delle prestazioni della macchina frigorifera. Più è bassa la temperatura esterna, più aumenta l’efficienza energetica del gruppo frigorifero.
 

Il sistema di conservazione intelligente. Il livello di caricamento della vasca è impostato in modo tale che il ghiaccio si esaurisca al termine delle fasi di produzione che richiedono acqua gelida. L’effetto utile ottenuto è la minimizzazione delle perdite termiche nel periodo di inattività (perdite particolarmente rilevanti nei mesi estivi). Il caricamento della vasca è l’operazione più gravosa: quando questa è attiva l’impostazione è fissa a -7°C e quando il caricamento è terminato vengono alimentate le celle di stagionatura e di conservazione del formaggio. In base ai settaggi ambientali impostati nelle celle, la produzione dell’acqua glicolata può essere incrementata per massimizzare l’efficienza del frigo.

Il risultato finale? Notevole. Sono state minimizzate le perdite termiche dell’impianto, massimizzata l’efficienza del refrigeratore durante il caricamento della vasca del ghiaccio, incrementato lo sfruttamento della tariffa elettrica più bassa. Quantificati i risparmi: il costo dell’energia elettrica è diminuito del 25% nei mesi più freddi e del 40% circa nei mesi più caldi; la quantità di energia utilizzata nella stagione estiva è calata del 20%.

 

Il test è stato realizzato nell’ambito del progetto europeo Vida, finanziato dal programma Horizon 2020 per supportare l’innovazione di quelle piccole e medie imprese del settore alimentare in Europa, come appunto la coop Santangiolina, interessate a un uso più corretto ed efficiente di acqua, cibo, energia e tecnologie. Partner dell’iniziativa è Optimo IoT, azienda che si occupa dello sviluppo delle soluzioni Internet of Things per l’industria.
 

Quello del caseificio è solo uno degli esempi descritti nella pubblicazione “L’industria efficiente”, curata da RSE (Ricerca sul sistema energetico), la Spa che si occupa di progetti strategici nazionali realizzando attività di ricerca nel settore elettro-energetico.