I numeri li ha dati il Comune e fanno paura: circa 130 persone all'anno muoiono per colpa di complicazioni cardiache dovute all'eccessiva esposizione al rumore. I grandi soffrono conseguenze tragiche, ma anche i bambini pagano conseguenze pesanti, in termini di sviluppo cognitivo. Barcellona è in cima alle città più rumorose del mondo, ma anche una delle poche che si è resa conto del problema. Merito anche degli studenti delle scuole del quartiere Eixample, giusto a ridosso del centro, che scendono in strada da mesi per chiedere di poter studiare con il giusto silenzio: "Non ci possiamo concentrare", dicono. Colpa di automobili e moto ovviamente, ma anche dei cantieri.
Insegnanti, alunni e genitori, sul modello dei Fridays for Future di Greta Thunberg, protestano ogni 15 giorni, sempre di venerdì, fermando il traffico per mezz'ora davanti ai propri istituti. Chiedono alla sindaca Ada Colau di portare a termine il progetto che il Comune aveva annunciato a gennaio, chiamato "Protegim les escolas" (proteggiamo le scuole, in catalano): creare spazi protetti, piazza o aree pedonali, davanti a 200 istituti della città, da qui al 2023. Studenti e professori, citando rapporti dell'Oms, sono convinti che l'inquinamento ambientale e acustico danneggi la salute e lo sviluppo cognitivo dei piccoli. La protesta scolastica si è estesa ad altre città catalane e poi anche nel resto della Spagna, tra cui nove soltanto a Madrid.
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Spagna, la rivolta degli studenti contro il rumore: tutti in strada per fermare il traffico
di Francesco OlivoA Barcellona la protesta scolastica del venerdì, ogni 15 giorni, per chiedere nuove misure contro l'inquinamento atmosferico e acustico. La mobilitazione di studenti, bambini e genitori anche a Madrid e in altre città
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