Sottomarini dall'aspetto fantascientifico che, come nei colossal cinematografici, escono dallo scafo scendendo nelle profondità dell'oceano per osservare ciò che nessuno ha mai visto prima. Sfere giganti da tredici piani imbastiti di laboratori, piattaforme per elicotteri e veicoli di ogni tipo, stanze lussuosissime, piscine e saune, persino campi sportivi per allenarsi.
In viaggio verso l'Antartide: la rompighiaccio italiana ripartita per studiare il clima

La nuova frontiera dei filantropi miliardari non è soltanto lassù, alla scoperta dello spazio, ma è anche quaggiù, ad esplorare le profondità degli oceani che conosciamo così poco. Con un obiettivo in più: studiarli e salvarli grazie alla scienza.
LA STORIA. Gli anni Venti di questo secolo potrebbero essere ricordati anche come quelli delle super navi da ricerca. Enormi yacht che sembrano usciti da film di Hollywood o realtà virtuale ma che invece - tra quelli già al varo e quelli previsti nei prossimi anni - sono concreti, almeno tra progetti e costruzioni in corso. Si chiamano con nomi vari: Rev, OceanXplorer, Earth300, Yersin e tanti altri.

Gigantesche navi non più solo per lusso e sfarzo di miliardari, ma pensati per la ricerca scientifica, costruite nuove di zecca oppure modificate, partendo da imbarcazioni già esistenti, per convertirle in natanti in grado di supportare per esempio l'esplorazione nelle difficili acque dell'Artico o del Pacifico. Vascelli destinati a diventare leggendari che il più delle volte vengono finanziati da imprenditori visionari o magnati decisi a investire in navi-gioiello utili sia per la ricerca che per l'eco-turismo (con tanto di ritorno economico), come per esempio l'ultimo progetto annunciato che è già il più grande di sempre per dimensioni, se mai verrà realizzato.

EARTH300 - Si chiama Earth300 e non vedrà la luce prima del 2025: quando sarà pronto però tutti si accorgeranno della sua unicità. Uno yacht dalla forma di astronave, lungo addirittura 300 metri, con una enorme sfera contenente tredici piani e laboratori scientifici, capace di ospitare a bordo oltre 400 persone tra cui 160 scienziati. Per rendere la super nave davvero "green" l'imprenditore e ceo Aaron Olivera, che sta raccogliendo i fondi necessari per realizzarla, intende alimentarla con un reattore nucleare a sali fusi, una tecnologia in fase di sviluppo.

Annunciandola recentemente, gli ideatori l'hanno definita una nave al 100% carbon free, batterà diversi record di grandezza e sarà piena di stanze luxury in grado di ospitare milionari eco-turisti pronti a sborsare anche tre milioni per una crociera ma anche, per pochi fortunati, semplici studenti. Fra i suoi scopi principali, esplorare i mari per raccogliere, anche grazie a diversi sottomarini e robot Rov, dati scientifici per affrontare per esempio il degrado degli oceani legato a riscaldamento globale, acidificazione, inquinamento o perdita di biodiversità. Il successo del progetto sarà legato soprattutto alla sua impronta green, possibile secondo i costruttori grazie al Molten Salt Reactor (m-MSR): in sostanza un reattore nucleare ai sali fusi simile a quello su cui sta puntando anche Terra Power di Bill Gates.

OCEANXPLORER - Se Earth300 per ora è solo un sogno, chi invece sta già solcando i mari è OceanXplorer, una delle più grandi navi da ricerca al mondo, imbarcazione di 87 metri adattata per essere un grande centro di ricerca all'avanguardia, oltre che uno studio di produzione multimediale, come già osservato durante le produzioni di Bbc, National Geographic e le collaborazioni con James Cameron, regista del Titanic ed esploratore del profondo blu. Voluta dall'imprenditore Ray Dalio insieme al figlio Mark, OceanXplorer fa parte del più articolato progetto OceanX volto ad aumentare la conoscenza delle profondità marine.

E' dotata di laboratori scientifici, postazioni per elicotteri, gru, tre sommergibili, robot per l'esplorazione in acque profonde, altri laboratori per il sequenziamento del DNA e soprattutto strumenti all'avanguardia anche nel campo delle riprese, dato che punta ad acquisire immagini ad altissima qualità in profondità mai esplorate prima. Alcune sue iniziative saranno per esempio legate alla diffusione in streaming di immagini dal fondo degli abissi, sostiene Dalio parlando di una "nave strabiliante" e sostenendo che "l'esplorazione dell'oceano è sia più importante che più eccitante dell'esplorazione spaziale". La super barca ha già navigato in acque norvegesi e ha da poco affrontato una esperienza in Mar Rosso, mentre sono al via alcune missioni per studiare i coralli in difficoltà a causa di sbiancamento e aumento delle temperature.

REV - Da quasi quattro anni, da quando il miliardario norvegese Kjel Inge Røkke ha annunciato la sua visione al mondo, si attende il varo del REV (Research expedition vessel). La REV, che dovrebbe essere pronta nei prossimi mesi, sarà il più grande superyacht del mondo (fino all'arrivo dell'Earth300) e "il più scientificamente avanzato" promette l'imprenditore.

Una gigantesca imbarcazione da ben 183 metri che avrà lo scopo dichiarato di solcare i mari per studiarli e salvarli, sostengono dalla REV Ocean, società senza scopo di lucro a guida dell'impresa. Laboratori, sistemi Rov per arrivare a oltre 6 mila metri di profondità, sottomarini, piscine, auditorium e aule, spazi dedicati esclusivamente a ricercatori. Una nave che secondo Kjell Inge Røkke sarà d'esempio per le future generazioni nell'impegno a salvaguardia dei mari e che per molti media norvegesi sarà un modo per "ripagare" i mari, visto che lo stesso miliardario è stato legato alla Aker ASA, società impegnata nel settore della pesca. REV, che potrà ospitare anche studenti gratuitamente a bordo a partire dal 2022 quando dovrebbe entrare in funzione, compierà diverse missioni di ricerca e di conservazione ambientale.

YERSIN - Altro grande superyacht per l'esplorazione scientifica, pieno di comfort, è Yersin del francesce François Fiat. Una nave privata di circa 76 metri tornata in acqua da qualche anno, dopo alcune modifiche, intitolata al medico Alexandre Yersin, progettata per esplorare il mondo e per solcare zone come il Circolo Polare Artico, oltre che a vantarsi di essere una nave realizzata con materiali sostenibili e green. Il capitano Jean Dumarais ha già compiuto diversi passaggi nell'Artico e la nave ha già effettuato più esplorazioni nel mondo unendo sempre "robustezza" e "lusso". E' sia infatti una imbarcazione rompighiaccio per l'esplorazione, sia una lussuosa barca con tanto di saune, cucine con chef rinomati, e perfino la "suite padronale". Messa tra l'altro in vendita di recente, a partire da 70 milioni di euro.

RRS SIR DAVID ATTENBOROUGH - Se come ribadito in alcune riviste specializzate di yacht sono sempre di più negli ultimi anni i 100 metri in lavorazione, alcuni dei quali dedicati alla ricerca scientifica, e in attesa di conoscere per esempio i dettagli del superyacht in arrivo "Nord" della Lürssen, grande attenzione per le navi da esplorazione è nei confronti della britannica RRS.

Questa nave non ha il lusso delle precedenti, ma lungo i suoi 125 metri di lunghezza si trova un mondo tutto dedicato alla ricerca scientifica. E' di proprietà del Natural Environment Research Council, sarà gestita dal British Antarctic Survey ed è intitolata al noto naturalista britannico David Attenborough. ecentemente sono state condotte diverse prove della nave che è destinata all'esplorazione polare e non solo. A novembre è previsto un viaggio inaugurale in Antartide ed è pensata per studiare oceani, cambiamenti climatici, fondali marini, ghiaccio e diversi aspetti ambientali.

OGGI E DOMANI - Quelli elencati sono solo alcuni dei grandi progetti, delle navi già costruite e di quelle che stanno per scendere in acqua. Moderni sviluppi di navi per le spedizioni oceanografiche che si ispirano a imbarcazioni del pioniere e all'avanguardia come furono la mitica "Calypso" di Jacques Cousteau - a cui John Denver dedicò una canzone nel 1975 - tra le prime equipaggiate con moderne attrezzature per laboratori mobili destinati a ricerche sul campo o i vascelli usati per esempio dalla famosa oceanografa Sylvia Earle per le sue spedizioni, a partire da quelle del Progetto Tektite.

Negli ultimi anni, spesso nel nome della salvaguardia ambientale e con annunci legati alla sostenibilità, c'è stato un nuovo grande interesse dei privati miliardari nel lancio di nuovi yacht legati alla ricerca e l'esplorazione. Di recente per esempio dal Monterey Bay Aquarium Research Institute hanno annunciato l'intenzione di costruire una nuova nave ammiraglia chiamata David Packard, in onore del pioniere della Silicon Valley, che dal 2023 servirà per studiare problemi quali la sovrapesca, crisi climatica, inquinamento da plastica.
In Cina invece è da poco stata varata una nave, la Shiyan-6, che servirà per la ricerca scientifica ed è incentrata sull'esplorazione geofisica e per lo studio dell'esplorazione del Mar cinese meridionale, anche se si teme che l'esplorazione e lo studio della topografia dei fondali possa essere legato a un eccessivo sviluppo dell'estrazione di risorse minerarie e petrolifere dalla profondità degli oceani.

Altrove stanno già solcando i mari navi come Nautilus, un 64 metri della Ballards Ocean Exploration Foundation dotata di robot sottomarini e con cui oceanografi e classi scolastiche possono seguire le immagini della raccolta dei campioni grazie a trasmissioni via satellite. Oppure c'è la Petrel, nave da ricerca sovvenzionata dal fondatore di Microsoft Paul Allen che oggi scopre relitti sottomarini e raccoglie dati scientifici. O ancora il Falkor, una super nave dell'ex Ceo di Google Eric Schmidt e della moglie Wendy, un vascello di 83 metri che include un robot subacqueo che può raggiungere i 4.500 metri di profondità e trasmette le sue ricerche via web: gli scienziati di tutto il mondo possono assistere gratuitamente, a condizione che poi condividano i loro dati con i colleghi.
