Tutto quello che chiamiamo natura è un sistema complesso e meraviglioso di connessioni, molte delle quali conosciamo e moltissime delle quali ci sono ancora ignote. Tutto in questo sistema ha un senso e una funzione, la formica e l’elefante, il gamberetto e il pescecane, l’erba, gli alberi, le rocce, la sabbia, i ruscelli e gli oceani. Questo sistema complesso qualche milione di anni fa ha raggiunto un equilibrio che si è rivelato ottimale per la nascita e la diffusione della specie umana.
Solo il 3% della Terra è rimasto intatto
Aveva avuto altri equilibri in epoche precedenti nei quali erano nate e si erano diffuse altre specie, poi fatti traumatici o evolutivi avevano determinato la perdita degli equilibri preesistenti, l’estinzione delle specie che avevano prima prosperato e la diffusione di altre adatte alla nuova situazione. L’interesse della specie umana è che l’equilibrio per essa ottimale sia preservato perché da esso dipende la sua sopravvivenza. Il tragico paradosso è che da duecento anni a questa parte e con una accelerazione esponenziale negli ultimi cinquanta, proprio la specie umana sta alterando quell’equilibrio fino al rischio di comprometterlo e di condannare così sé stessa.
Affrontare la complessità per governare la transizione ecologica di Federico Butera rimette in ordine le connessioni principali che consentono questo equilibrio, ne indica i motori indispensabili, come il ciclo del carbonio, dell’acqua, dell’azoto, del fosforo, ne mostra le alterazioni e i rischi sistemici connessi e segnala l’impatto che queste alterazioni hanno e ancor più avranno negli anni a venire se non cambieremo modelli di vita, di produzione e di consumo.
Butera spiega perché la sostenibilità ambientale non è sullo stesso piano di quella economica e sociale ma ne è la premessa indispensabile e che la battaglia per contrastare il cambiamento climatico non è sufficiente se non si accoppia a quella per la biodiversità. Il suo libro è una approfondita analisi delle interrelazioni la cui comprensione è necessaria per politiche ambientali corrette. La trasformazione della foresta amazzonica e lo scioglimento dei ghiacci polari, per fare solo due esempi, non sono problemi che riguardano il Brasile o la Groenlandia ma sintomi di una malattia alterante dell’equilibrio e nello stesso tempo alteratori di quell’equilibrio con impatto globale.
Affrontare la complessità ci ricorda che ci sono dei limiti che abbiamo già superato e nei quali dobbiamo rientrare e altri che non dobbiamo superare per non compromettere irrimediabilmente l’ecosistema favorevole alla vita della nostra specie, che non è detto che il decadimento sia progressivo, ci sono dei punti di svolta che potrebbero far precipitare la situazione, ad alcuni dei quali ci stiamo pericolosamente avvicinando.
Affrontare la complessità
di Federico M. Butera
(Edizioni Ambiente - Pagine 305 - Euro 26)