In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni
Clima

La neve che se ne va: la criosfera diventa sempre più piccola

Sculture di ghiaccio dell'artista brasiliano Nele Azevedo mentre si sciolgono nel corso di una performance a Berlino, per richiamare l'attenzione sulla perdita della criosfera. John MacDougall/AFP via Getty Images
Sculture di ghiaccio dell'artista brasiliano Nele Azevedo mentre si sciolgono nel corso di una performance a Berlino, per richiamare l'attenzione sulla perdita della criosfera. John MacDougall/AFP via Getty Images 
La prima mappa globale della criosfera mostra che la stiamo perdendo 87 mila km² l'anno di superfici innevate o ghiacciate. Con conseguenze enormi su temperatura, livello dei mari, correnti oceaniche e disponibilità di acqua dolce
2 minuti di lettura

Il termine criosfera è usato per indicare quelle zone della Terra dove l’acqua è congelata e include superfici innevate, terreni gelati, ghiaccio marino e terrestre e le calotte polari dell’Antartide e della Groenlandia. Il termine fu introdotto nel 1923 dal meteorologo polacco Antoni Boleslaw Dobrowolski e deriva dalla parola greca kryos, che significa freddo.

La criosfera gioca un ruolo fondamentale sul clima del nostro pianeta attraverso il controllo che esercita sulla temperatura del pianeta, il livello dei mari, le correnti oceaniche e la distribuzione geografica di acqua dolce sul pianeta. Nonostante la sua importanza, poco si sa dell’effetto del cambiamento climatico sulla criosfera nel suo complesso e come sia cambiata nei decenni passati. A colmare questa lacuna viene in aiuto un nuovo studio pubblicato sulla rivista Earth’s Future in cui gli autori mostrano - purtroppo - che la criosfera sta soccombendo sotto l’onda del cambiamento climatico.

Lo studio riporta che le aree ghiacciate del nostro pianeta si sono ridotte ad un ritmo pari a circa 87mila chilometri quadrati (oltre due volte la superficie della Svizzera) all’anno tra il 1979 e il 2016. 

Molti scienziati hanno documentato il restringimento delle calotte glaciali, la diminuzione del manto nevoso e la perdita di ghiaccio marino artico individualmente a causa del cambiamento climatico. Tuttavia, nessuno studio in precedenza aveva considerato l'intera estensione della criosfera sulla superficie terrestre. Per raggiungere il loro obbiettivo, gli autori hanno aggregato una moltitudine di dati esistenti sull'estensione del ghiaccio marino globale, la copertura nevosa e il suolo ghiacciato fornendo, così, la prima mappa globale.

"La criosfera è uno degli indicatori climatici più sensibili e il primo a dimostrare un mondo che cambia", ha affermato l’autore principale dello studio Xiaoqing Peng, geografo presso l'Università di Lanzhou in Cina. "Il cambiamento delle sue dimensioni rappresenta un grande cambiamento globale, piuttosto che un problema regionale o locale”.

La criosfera contiene quasi tre quarti dell'acqua dolce della Terra e, in alcune regioni montuose, i ghiacciai in diminuzione minacciano le riserve di acqua potabile. Inoltre, la presenza di ghiaccio e neve riflette la radiazione solare raffreddando il pianeta, e una riduzione dell’estensione della criosfera può alterare la temperatura dell'aria, modificare il livello del mare e persino influenzare le correnti oceaniche in tutto il mondo.

La percentuale di ciascuna area che presenta ghiaccio, neve o terreno ghiacciato in un determinato momento dell'anno (1981-2010). Peng et al. (2021) Earth's Future
La percentuale di ciascuna area che presenta ghiaccio, neve o terreno ghiacciato in un determinato momento dell'anno (1981-2010). Peng et al. (2021) Earth's Future 

I risultati riportati nello studio mostrano chiaramente che l'area media coperta dalla criosfera terrestre si è contratta in correlazione con l'aumento della temperatura dell’aria. L’area più colpita è l'emisfero nord, con una perdita di circa 102mila chilometri quadrati all’anno. Queste perdite sono leggermente compensate dalla crescita nell'emisfero australe, dove la criosfera si è espansa ad un ritmo di circa 14mila chilometri quadrati all’anno. Nonostante l’espansione nell’emisfero australe possa sembrare una buona notizia, gli scienziati ritengono che ciò possa essere dovuto alla fusione dei ghiacci dell’Antartide. Il messaggio inviato dal nostro pianeta è chiaro: il cambiamento è in atto e siamo noi responsabili dello stravolgimento. Che un giorno, in un futuro non lontano, troveremo foreste o mare aperto dove ora si trovano ghiacci e neve non fa molta differenza per il pianeta in sé ma la farà per noi, per i nostri figli e per i nostri nipoti.