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Pesciolino, l'acquario del gusto nel centro di Roma

Bottoni con burrata e cozze del ristorante Pesciolino. Foto di Alberto Blasetti
Bottoni con burrata e cozze del ristorante Pesciolino. Foto di Alberto Blasetti 
Vicino piazza di Spagna da qualche mese ha aperto un ristorante dove il pesce è protagonista assoluto. Fabio Pecelli cucina piatti dal sapore antico con un tocco contemporaneo (aiutato da uno speciale forno a legna) 
2 minuti di lettura

Azzurro come il mare, piccolo come una caletta nascosta tra gli scogli. Il ristorante Pesciolino di Roma, nel cuore del centro storico, è un acquario dove navigare in un’offerta gastronomica che privilegia la semplicità dei sapori, in omaggio alla cucina mediterranea più tradizionale.
Aperto da appena cinque mesi in via Belsiana, tra piazza di Spagna e via Condotti, Pesciolino è una nicchia nascosta tra boutique e palazzi antichi, un indirizzo piccolo (appena una quarantina i coperti), che si sviluppa in un’unica sala con un cucina a vista e un bancone con quattro sgabelli per un aperitivo moderno al fish bar.
Il colore dominante è l’azzurro, in una combinazione al primo impatto kitch (ma non stonata), di sedie celesti con rifiniture dorate (color oro anche i tavoli) e con lo schienale che riprende la forma di un cuore. Una bomboniera dal gusto azzardato che però mette allegria, con pareti (sempre azzurre) che richiamano il fluttuare della fauna marina, con i disegni dei pesci che corrono sulle pareti.

La sala del ristorante Pesciolino
La sala del ristorante Pesciolino 
Gioioso come la sala è il menu del ristorante, pensato e affidato allo chef Fabio Pecelli, ex pasticcere fulminato e conquistato dai sapori salati. Dietro ai suoi piatti ci sono grandi lavorazioni, eppure il risultato è di una sempicità di gusti (solo apparente) che conquista senza sconfinare nella banalità.
Fabio Pecelli, chef del ristorante "Pesciolino". Foto di Alberto Blasetti
Fabio Pecelli, chef del ristorante "Pesciolino". Foto di Alberto Blasetti 
Merito dello chef, innanzitutto, ma anche di uno speciale forno alimentato a legna che di fatto riproduce il sapore di una brace e dà al pesce un gusto antico. Mangiare diventa una scoperta, un tuffo nel passato con una falcata in avanti verso la modernità. Peccato che qualche piatto abbondi di sale, con una sapidità un po’ troppo marcata che andrebbe regolata meglio.
Bnvenuto dello chef, chips di riso croccanti con alici, burro e limone. Foto di Alberto Blasetti
Bnvenuto dello chef, chips di riso croccanti con alici, burro e limone. Foto di Alberto Blasetti 
Si inizia con il benvenuto dello chef, una scenografica boule di vetro con sassi che richiamano il mare e delle chips di riso croccanti che ricordano le alghe. Sopra, un accenno di burro e alice rinfrescato al limone dal sapore marcato (l’alice è salata di suo, bisogna essere più parchi con i granelli sulla chips).
Gli antipasti (da 12 ai 15 euro i prezzi) spiccano nelle presentazioni, come l’azzurro e verde, un piatto di alici completamente spinate, fritte e servite con una buona crema di scarole, capperi e olive. Goloso e immancabile il cartoccetto con i calamari spillo fritti (anche in questo caso un po’ di sale in eccesso), morbidi e leggeri.
Azzurro e verde: alici fritte con crema di scarole, capperi, olive e pinoli biologici. Foto di Alberto Blasetti
Azzurro e verde: alici fritte con crema di scarole, capperi, olive e pinoli biologici. Foto di Alberto Blasetti 
I primi (prezzi tra i 14 e i 20 euro dei mezzi paccheri all’astice e drangocello) omaggiano i classici, come gli spaghettoni cotti alla perfezione con vongole e una lattuga di mare che esalta il sapore dei molluschi. Di carattere anche gli spaghettoni con alici affumicate al forno alla brace, polvere di olive, capperi e peperone crusco, Raffinati e ben conditi i bottoni burrata e cozze.
Pasta e vongole. Foto di Alberto Blasetti
Pasta e vongole. Foto di Alberto Blasetti 
I secondi aiutano il cliente a non faticare, con tranci di pesce pulito e spinato che non incutono alcun timore a chi normalmente evita la cucina di mare per paura delle lische. Qui lo chef Pecelli gioca con i colori e il gusto in abbinamenti delicati  e ben dosati che lasciano il cliente appagato. Speciale la Zuppa d’A…mare a base di filetti di pesce (spinati) servita calda con pane croccate e una brunoise di zucchine, carote e peperoni (24 euro). Particolare i sapori dei frutti di mare proposti in un sautè cotto nel forno alla brace, colorato e piacevole il calamaro con friggitelli.
Zuppa d'A...Mare. Foto di Alberto Blasetti
Zuppa d'A...Mare. Foto di Alberto Blasetti 
Da Pesciolino ordinare i dolci diventa un gioco, con dessert simpatici che riportano all’infanzia. Divertenti i Lollylop, leca lecca di yogurt greco dove l’acidità del ripieno ben contrasta con la copertura di cioccolato fondente.Indovinata la presentazione ela consistenza dell’Ovomisù, un guscio di meringa a forma di uovo ripieno di tiramisù espresso. Un richiamo primordiale alla cucina del passato.
Ovomisù, uovo di meringa e tiramisù espresso
Ovomisù, uovo di meringa e tiramisù espresso