Nel 1937 i cittadini di Crystal City nel Texas dedicano una statua a Popeye, il nostro Braccio di Ferro. Hanno voluto celebrarlo perché grazie all’eroe marinaio creato da Elzie Crisler Segar le vendite di spinaci, sulle cui coltivazioni la città viveva, erano incredibilmente aumentate. Potere di un personaggio dei fumetti!
E non mancano altri esempi di cibi che dalle pagine di un giornalino fanno gola a chi li sfoglia. Difficile non ricordare il fascino dei panini di Poldo Sbaffini - J. Wellington Wimpy nella versione in inglese - apparso in edicola nel 1935 e simpaticamente accolto da tutti i piccoli lettori, che ridevano dei suoi sotterfugi per mangiare sempre più hamburger, ovviamente a scrocco.

Anzi, il prof. Giovanni Ballarini, storico della gastronomia e già presidente dell’Accademia Italiana della Cucina, sottolinea che negli anni ’30 quando ancora certo gli hamburger non erano di moda in Italia, i ragazzi li conoscevano grazie alla lettura dei fumetti. E in effetti il fumetto è veicolo di conoscenza di cibi di Paesi lontani, basti pensare al successo di manga come Gourmet, in cui si seguono le vicende di appassionati di cucina ed enologia.


Ben vengano allora le novità editoriali a tema food, perfette per questa caldissima estate. L’ultima in ordine di tempo è "Prezzemolo e vecchi nervetti", dalla matita e dalla dispensa di Davide Besana, giornalista appassionato di cucina e disegno che è riuscito a mettere insieme le due passioni.
Dall’insalata di alghe e gamberetti al baccalà marinato, dalla pasta con i tentacoli ai bastoncini di pesce buono, passando per agretti col caprino o i finocchi fritti, tra piatti classici a ricette originali dell’autore, si tratta di un ricettario “per chi vuole avvicinarsi ai fornelli ma non ha voglia di leggere un libro di cucina”.

Obiettivo: “riempirsi di endorfine perché mangiare bene dà felicità” e divertirsi con un modo nuovo di seguire i passaggi delle ricette. Che sono tutte ricette accessibili, sia per quanto riguarda il coefficiente di difficoltà, sia per la reperibilità degli ingredienti. Insomma, un ricettario vero, di chi sta in cucina tutti i giorni, senza voli pindarici ma con una vena di originalità tra cui spiccano per esempio il muggine col cappotto e il bollito con salsa di cachi.
Buono da provare e bello da sfogliare, e magari perdersi nei tratti e colori di un autore colto, la cui ironia non va mai a detrimento della chiarezza e completezza delle istruzioni in immagini che hanno la dolcezza della poesia.

Dal ricettario a una vera e propria piccola enciclopedia a fumetti: "La storia della cucina italiana - dalle tagliatelle etrusche al tiramisù", edito dall'Accademia della Cucina Italiana. Un accurato racconto storico per avvicinare tutti alle vicende della gastronomia della Penisola. Si può scoprire che i bambini prototoscani dei ceti popolari dovevano accontentarsi di polente e zuppe di cereali poveri e legumi, mentre i loro coetanei delle famiglie aristocratiche gustavano focaccine e, durante i banchetti, carni di selvaggina arrosto. E così via tra l'uso di stendere nastri di pasta da friggere e le ridondanti pietanze romane dell'età imperiale, quando la cena iniziava nel pomeriggio per terminare solo a notte fonda.
Nel Medioevo ecco l'arrivo delle spezie portate dagli arabi e nel Rinascimento la diffusione della forchetta. Un viaggio divertente nei mercati delle diverse regioni, per esempio quelli del Regno delle due Sicilie, dove arrivavano le novità dal Nuovo Mondo, dalle patate ai fagioli, dai pomodori alle arachidi al peperoncino.

Il target infatti è quello dei giovani delle scuole medie. A spiegarlo è il presidente dell'Accademia, Paolo Petroni, che racconta di essersi ispirato per questa iniziativa alla Storia d'Italia a fumetti, voluta da Enzo Biagi per avvicinare i ragazzi alla materia. Il tutto in modo leggero ma ben documentato e infatti al volume hanno lavorato per ben due anni gli esperti del Centro Studi Nazionale Franco Marenghi.

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Con i disegni di Pic, che racconta il lavoro di Karel il giardiniere, si arriva all’essenza stessa del giardinaggio: il piacere. Il piacere di leggere. E poi il piacere di coltivare, di veder crescere, di raccogliere, di gustare e infine, di sapere che stiamo difendendo la Terra.
Florilegio di strategie innovative e consigli collaudati, questa guida piena di humour è un must per chiunque voglia coltivare in modo consapevole.