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Carlotta Gilli: "Pasta o riso inondati di Parmigiano, così ho vinto le mie medaglie"

Carlotta Gilli, oro nei 100 farfalla (@Reuters)
Carlotta Gilli, oro nei 100 farfalla (@Reuters) 
La campionessa del nuoto si racconta dopo i tre podi: "Qui devo stare attenta alla tavola ma appena tornerò a casa mi concederò una bella cheesecake alla nutella. Ora devo svuotare la mente, mi aspettano altre tre gare"
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TOKYO. La cannibale del nuoto azzurro si è presa un giorno di riposo per ricaricare le batterie. Prima giornata senza gare alla Paralimpiade di Tokyo per Carlotta Gilli dopo la scorpacciata di medaglie delle prime tre giornate tra le S13: oro nei 100 farfalla, argento nei 100 dorso e secondo argento nei 400 stile libero. Così, la ventenne moncalierese delle Fiamme Oro e della Rari Nantes Torino ci ha raccontato un po’ la vita al Villaggio Olimpico in attesa di rituffarsi in vasca.

Come si mangia lì in mensa?

«Al Villaggio si mangia bene, c’è una marea di roba in qualunque momento del giorno, è aperta 24 ore su 24 ed è il massimo per noi atleti. Sembra un po’ il buffet che trovi quando sei in crociera».

Si è tolta qualche sfizio dopo le medaglie?

«In realtà non ancora perché i prossimi giorni mi aspettano altre tre gare. Devo archiviare tutto e cercare di svuotare la mente».

Come si prepara visto anche il caldo tremendo di Tokyo di quest’estate?

«Abbiamo fatto tutto il piano di integrazione con Diego Cuttica, il mio nutrizionista. Bevo tantissimi sali nella borraccia, più utili in questa circostanza, probabilmente è servito molto di più il percorso fatto durante l’anno, che non quello di questi giorni».

Cosa mangia in questi giorni tra una gara e l’altra?

«Una pasta o del riso con tantissimo parmigiano, perché sono drogata di quello. Poi, qualcosa di carne e un po’ verdure e frutta».

Carlotta Gilli durante una gara a Tokyo (@Ansa)
Carlotta Gilli durante una gara a Tokyo (@Ansa) 
La cucina giapponese l’ha provata?

«A me il sushi già non piace, per cui in realtà no. Non ho provato piatti strani, per evitare problemi di digestione».

La nonna le ha promesso qualche piatto in particolare?

«Mi preparerà tutto quello che voglio per quando torno. La porterò al mare con me ad Andora e mi cucinerà di tutto. Lei è quella che si è emozionata più di tutti in famiglia e non vede l’ora che torni per accontentarmi su tutto quello che può».

Filippo Tortu spuntava i fagiolini dopo l’oro olimpico, lei aiuta la nonna?

«Di solito non ho molto tempo per farlo, ma quando posso, molto volentieri. Ad esempio, facciamo insieme gli agnolotti tutti gli anni per Natale e ci mettiamo sotto con carni da tritare e pasta da fare».

La prima cosa che mangerà quando atterrerai in Italia?

«La cheesecake alla nutella, qua non c’è. E poi mi toglierò un bel po’ di altri sfizi. Parlando con altri atleti, ho visto che siamo tutti nella stessa barca. Il cibo è la nostra benzina e dobbiamo mangiare cose giuste al momento giusto, poi al ritorno si potrà sgarrare un po’. Alle Olimpiadi mi ha fatto ridere Gianmarco Tamberi che non faceva che parlare in tutte le interviste di quello che si sarebbe mangiato tornato in Italia: magari organizziamo una bella cena con la sua futura moglie per festeggiare i nostri ori».