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Da Bastia a Bonifacio in bicicletta: le tappe enogastronomiche della Grande Traversata della Corsica

Da Bastia a Bonifacio in bicicletta: le tappe enogastronomiche della Grande Traversata della Corsica
La GT20 è la nuova proposta per scoprire l’isola lungo 550 chilometri. Dalla fatica ci si riprende mangiando brocciu e frutti canditi. Segnatevi queste soste di ristoranti e botteghe del gusto (all'interno dell'articolo mappa e altimetrie)
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DA BASTIA A BONIFACIO. Tredici tappe fra Bastia e Bonifacio per un totale di 550 chilometri da percorrere su due ruote. L’itinerario si chiama GT20, Grande Traversata della Corsica, ed è la nuova proposta per scoprire l’isola in un modo inconsueto e slow, a ritmo di pedalata, prendendosi tutto il tempo per conoscere i produttori che si incontrano lungo il percorso. Sono tanti, perché la Corsica è una delle regioni francesi con più prodotti a denominazione protetta. Senza dimenticare una sosta nei ristoranti dove le materie prime - carni, formaggi, salumi, vini - sono preparati e selezionati al meglio. 

È un viaggio che si svolge prevalentemente nell’interno dell’isola, un territorio aspro e selvaggio, con montagne innevate fino a inizio estate, in cui si coglie l’anima corsa più vera. Ma non si tratta di un itinerario per super sportivi: sono stati posizionati oltre 300 pannelli indicatori e ciascuno è libero di percorrere solo una parte della traversata, adatta anche alle e-bike turistiche.

 

Il nord 
Tappe 1-5. Bastia-Saint-Florent-Galeria. Si risale inizialmente la costa orientale del Cap Corse. A Macinaggio inizia la salita verso il Col de Serra, punto panoramico dominato dal Mulino Mattei che fu a lungo utilizzato da Louis Napoléon Mattei, inventore nel 1872 del celebre aperitivo Cap Corse, come luogo pubblicitario per il suo liquore. Oggi a Bastia si può visitare lo storico negozio Mattei, vera e propria vetrina della produzione enogastronomica dell’isola. Dal colle si scende a Centuri, minuscolo porto con alcune barche specializzate nella pesca all’aragosta. Un buon indirizzo per mangiare pesce, crostacei e zuppa di pesce è “Le Vieux Moulin”.

A pochi chilometri da Saint-Florent si trova la grande conca di Patrimonio, culla della viticoltura corsa. Niellucciu, Vermentinu, Sciaccarellu sono alcuni dei vitigni autoctoni. Fra i vini dolci naturali da non mancare il Muscat de Cap Corse. Meritano una visita le aziende di Antoine-Marie Arena e Jean-Paul Gentile. Per una sosta a tavola con vista spettacolare sul Golfo di Calvi e le montagne della Balagne ci si deve fermare al ristorante “L’Altezza” di Montemaggiore.

 

Il centro
Tappe 6-11. Galeria-Corte-Zicavo. Sono i tratti forse più spettacolari: la discesa verso il golfo di Porto da dove si sale verso il Col de Vergio posto a 1.477 metri, il luogo più alto raggiunto dalla GT20. Di qui inizia una vertiginosa picchiata lungo la Scala di Santa Regina. In fondo alle gorge, a Soveria, si scoprirà una delle chicche di questo viaggio, la “Confiserie Saint-Sylvestre”. Un laboratorio artigiano che produce frutti canditi, gelatine di frutta e nougat per le più importanti maison della pasticceria parigina. Un prestigio costruito attorno alla canditura di cedri, clementine, fichi, castagne: frutti simbolo dell’Île de Beauté.

A Venaco, “E Caselle” è un resort con ristorante che accoglie i ciclisti sulle rive del torrente U Vecchju all’interno del Parco Naturale della Corsica, il regno dei pastori che preparano il brocciu, il più famoso dei formaggi corsi

 

Il sud
Tappe 12-13. Zicavo-Bonifacio. Il Col de la Vaccia è la porta verso il sud della Corsica. Ad Aullène una sosta imperdibile è quella presso “I Sabidini”, biscotteria artigianale nota per i canistrelli, dolci a base di mandorle e nocciole aromatizzati all’anice. Non mancano beignet, frappi, sciacci, bastelle e altre specialità dolci e salate. “A Pignata” di Levie è una ferme-auberge (azienda agricola con ristorazione e alloggio di ottimo livello) dove degustare prisutto, lonza, coppa, i salumi tipici della norcineria corsa preparati dai fratelli Antoine e Jean-Baptiste de Rocca Serra. Un’ultima sosta enologica a Figari, quasi in vista di Bonifacio, dove Jean-Baptiste De Peretti della Rocca sui circa 9 ettari di vigneto della sua tenuta produce vini bianchi, rosé e rossi, fra cui un notevole Jules da uve Sciaccarellu.