Agli inizi del '900 Mario Bianchi, squattrinato e in cerca di futuro, parte per Londra dalla sua Cesena. Dopo un paio d’anni di stenti alla ricerca di una sistemazione nella città londinese, coglie l’occasione di imbarcarsi su un transatlantico, destinazione Stati Uniti d’America. Dopo pochi anni, Mario Bianchi diviene Monty Banks, una star hollywoodiana del cinema muto.

Ballerino prima e regista in seguito, Il successo che riscuote è enorme. Tanto per rendere l’idea, al suo matrimonio ha come testimone di nozze un tale che porta il nome di Alfred Hitchcock. Al suo ritorno in Italia, Monty Banks, insieme alla moglie Gracie Fields, sceglie una villa come dimora dove trascorrere periodi di riposo e relax in Romagna. Essa sorge nelle prime colline che circondano a sud la sua città di origine, Cesena, sollevandosi su un Belvedere in posizione strategica e panoramica in prossimità del centro città, a breve distanza dal mare e dalla collina. La casa è circondata da un rigoglioso parco connotato da un filare di cipressi secolari che ne punteggia tutto il perimetro. Oggi, la struttura offre undici camere in stile decò contemporaneo di cui due suite, ristorante gourmet ed una spa. Il restauro conservativo, condotto a seguito di una indagine storico-architettonica, ha permesso di valorizzare gli elementi speciali di una villa unica per il contesto in cui si trova.

Ma è soprattutto per la cucina dello chef Ivan Milani che siamo venuti fino a qui, o meglio, ad essere più precisi, per il modo in cui Milani intende e svolge il suo lavoro: un rapporto diretto con la natura, un’attenzione maniacale contro lo spreco alimentare, un orto sinergico dal quale attingere per tutto l’anno, e una delicatezza ai fornelli davvero rara che si evince nei piatti che propone e si rispecchia perfettamente nell’anima di questo posto e di chi l’ha creato. Si legge nella presentazione della villa, “la tavola di Villa Monty Banks è quella di una elegante casa che riceve gli ospiti in un giorno di festa: quando si usano le ceramiche migliori e i tessuti pregiati e si cucina con la passione di chi vuole offrire il meglio ai propri ospiti.” Ed è proprio così: un’armonica delicatezza che ti coccola e ti accompagna in un sogno degli anni ’30, e il gusto di ciò che mangi e che bevi, è davvero autentico.

Ma è l’orto e l’importanza che occupa, il vero motivo per cui siamo arrivati qui. Ho conosciuto Alessio Gennari, botanico specializzato sulla coltivazione di piante edibili (nella sua serra ne possiede più di 700 varietà), che produce e si prende cura degli orti di produzione di diversi chef, tra cui Carlo Cracco. Alessio sprizza passione con gli occhi, chiari e vispi, e l’accento tagliato emiliano-romagnolo ti potrebbe condurre ovunque. È il responsabile della produzione orticola di Villa Monty Banks e asseconda le richieste più disparate delle chef Milani con il ghigno sornione di chi la sa lunga.

Ad entrambi ho espresso una richiesta particolare, un tubero inusuale, normalmente difficile da trovare. Un tubero appartenente alla famiglia del girasole: l’elianto indiano (Helianthus strumosus). Gennari l’aveva nell’orto e lo chef me l’ha sapientemente proposto abbinandolo insieme ad un altro tubero dalle sembianze larviformi, il tubero della pianta chiamata volgarmente crosne (Stachys affinis). Una vera delizia da leccarsi i baffi, cosa che non mi sono trattenuto dal fare.

Villa Monty Banks oggi si propone agli amanti della bellezza e del gusto, fondandosi sulla passione e sull’attenzione per il territorio dei proprietari Michele Manuzzi e sua moglie Erika Galbucci che, con saggia ostinazione e perseveranza, percorrono una strada fatta di ricerca, di gusto, e filiera corta. Villa Monty Banks è anche un’azienda agricola che coltiva e produce ottimi vini da uve Sangiovese e Trebbiano, un olio extra vergine di oliva davvero speciale al sentore erbaceo e di mandorla prodotto da ulivi secolari, erbe aromatiche, verdure e frutti di stagione compresi frutti rossi, ma anche il grano Senatore Cappelli con il quale lo Milani prepara focacce, pane, piadine, e presto anche la pasta. Oltre a tutto ciò, se ce ne fosse ancora bisogno, lo chef ogni giorno prepara con amore e passione squisiti formaggi al sapor di Romagna. Se ne avrete l’occasione, fateveli raccontare, vedrete i suoi occhi brillare mentre le vostre papille gustative andranno in festa.

In conclusione, mangiare il girasole d’inverno potrebbe sembrare un’affermazione strampalata e senza senso. Non qui, non a Villa Monty Banks, un luogo davvero magico dove hai la sensazione che tutto possa accadere, e che a volte, può accadere davvero.