Uscendo, tornandovene a casa, vi verrà voglia di abbracciarlo, e non solo per aver mangiato discretamente bene in un piccolo angolo curioso e bello ma per il suo impegno, la sua voglia di fare, lo spirito di sacrificio, l’entusiasmo… Già, perché Fabrizio Gotta fa tutto o quasi tutto sempre da solo: certo, se c’è il pienone chiama a soccorso i collaboratori del paese ma se non serve si trasforma in centralinista, portiere, cameriere, cuoco… Il suo Ristorante Locanda Azeglio (nonostante il nome non ha camere) è aperto a mezzogiorno e sera, vi prepara lo spuntino (la “merenda sinoira”, in due tipi) dalle 18 alle 19.30, trova il tempo anche per raccontare i suoi piatti sulle colonne di Novella Cucina…
La classe non è acqua e questo ragazzino (ha 31 anni ma ne dimostra 18) ne ha fatta di “scuola”: diploma all’alberghiero, anni al Pastificio Defilippis ed al Bar Zucca di Torino, anni tra minestre e risotti ed altri in pasticceria… Oggi il suo piccolo semplice accurato confortevole locale lo trovate proprio all’estremità della centrale via Roma quando l’arteria principale di Azeglio si allarga nella piazza del Comune dove sarà facile trovare posto sotto le bandiere nel grande parcheggio pubblico. E poi beatevi di queste viuzze, di questi vicoli. Se avete dieci minuti (senza perdervi seguendo il navigatore folle) fate a piedi tutta via Roma ed arrivati al numero 1, ad un passo dalla provinciale, andate a vedervi quella meraviglia del B&B Fuori Porta: ci tornerete di sicuro a dormire, salendo le affascinanti scale tutte di legno.
Il vostro ristorantino è in un vicolo sassoso che finisce con un meraviglioso murale, autentico trompe-oeil ingannatore. Poi, qualche gradino per arrivare alla saletta confortevole ad assaggiare i piatti di questo poeta: merenda sinoira a 14 e 18 euro; menu del giorno a 12 ed a 28; quattro piatti per un menu completo alla carta con 50/60 euro.
Io ho assaggiato dal menu alla carta: flan di carciofi con fonduta (superfluo il croccante), girello di vitello con leggera e ghiotta salsa tonnata, il delicato baccalà mantecato ( il ligure”brandacujun”), gli agnolotti ai tre arrosti con il meraviglioso burro fuso dell’azienda agricola Zoppo (sempre di Azeglio), il brasato al Nebbiolo, la toma con miele squisito, il bunet ed il tortino di pane.
Cantina essenziale con un occhio al territorio, al Piemonte ed alle sue curiosità e novità: dall’Erbaluce di Caluso del contiguo Castello d’Azeglio ai vini nuovi di un produttore celebre per altri motivi, il cantante Johnson Righeira.
Azeglio (Torino), via Roma 69
Tel.346.1066544
Chiuso martedì
VOTO:14/20
POSIZIONE: Così così-Discreta-Bella- Molto bella-Bellissima
AMBIENTE: Cosi così- Discreto- Bello- Molto bello-Bellissimo
SERVIZIO: Sufficiente-Discreto-Buono- Molto buono-Ottimo
CANTINA: Così così- Discreta- Buona- Molto buona- Ottima