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Elisabetta, la Regina che ci mancherà anche a tavola

Settant'anni di regno per l'ultimo grande testimone del '900. Qui la ricordiamo per una delle sue più grandi passioni, dopo cavalli e cani: il cibo, quello senza fronzoli, e i distillati della cantina di corte. Il dossier
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Classe 1926, la Regina Elisabetta è mancata nell’anno del Giubileo in cui si celebra il 70º anniversario dell'ascesa al trono. E mentre tutto il mondo esprime cordoglio per la perdita di un personaggio tanto amato, anche i gastronomi tributano l’omaggio a lei, abitudinaria a tavola e appassionata di drink. Quello che si ricorderà della Regina in tema di cibo erano i gusti semplici, le idee chiare, l’avversione per l’aglio, il debole per la cioccolata, l’attaccamento alla tradizione e il rifiuto del fast food. Del resto, perché mai con uno staff di venti cuochi a sua disposizione avrebbe dovuto desiderare un hamburger del Mc? Nelle dispense dei suoi palazzi di tutto il Regno Unito avrebbero potuto entrare i più raffinati cibi del globo (potenzialmente senza limiti di spesa) eppure tutto è sempre stato all’insegna della semplicità.  

 

I sudditi del Regno Unito e gli appassionati di Royal Family di tutto il mondo sono sempre stati incuriositi dalle sue abitudini alimentari, anche in virtù della sua longevità, e di volta in volta hanno divorato le notizie rivelate dal suo staff, in primis di Darren McGrady, suo chef personale per oltre 15 anni, che hanno acceso i riflettori sui gusti di sua Maestà. McGrady non solo guidava la cucina di Buckingham Palace ma l’ha accompagnata in diversi tour reali e ha cucinato per ben cinque presidenti americani - Ford, Reagan, Bush Snr, Clinton e Bush Jr - durante le loro visite di stato in Inghilterra, come ha raccontato nel libro "Eating Royally: Recipes and Remembrances from a Palace Kitchen" in cui svela amori e idiosincrasie di Elisabetta. 

 

 

Cosa certa era la regolarità dei pasti: quattro al giorno, tutti di piccole porzioni. Prima colazione, pranzo, tè pomeridiano e cena. La giornata, come conferma anche la biografa reale Katie Nicholl, doveva iniziare con tè e biscotti, seguita da una ciotola di cereali. Di questi ultimi, il Guardian ha anche svelato un dettaglio: alla Regina piaceva che fossero conservati nel Tupperware per preservarne la freschezza. Non stupisce che la sua vita sia stata oltre che lunga in salute. Non si sa se i menu fossero o meno stabiliti in collaborazione con un nutrizionista, ma di certo erano all’insegna della salubrità. Ecco allora pranzi a base di pesce alla griglia accompagnati da verdure come spinaci o zucchine. In alternativa pollo, sempre alla griglia, con insalata. 

 

Risotto Queen Victoria, Derflingher: "Per questo piatto la regina Elisabetta ha rotto il protocollo"

 

Il pomeriggio da buona inglese non mancava il tè rigorosamente servito con i classici scones (una sorta di focaccine dolci) con marmellata e clotted cream (tradizionale panna rappresa, molto densa). Una curiosità raccontata dallo chef a The Indipendent dimostra quanto il rito del tè fosse non solo irrinunciabile ma strettamente legato alla madre patria: “prendeva sempre il tè pomeridiano ovunque fosse nel mondo. Una volta eravamo in Australia ed eravamo sul Royal Yacht. Lì erano le cinque del mattino, ma per i Reali erano le cinque del pomeriggio, quindi il mio primo lavoro è stato sfornare gli scones".  Particolare il modo in cui la regina manifestava o meno il gradimento per ciò che aveva mangiato. Due volte la settimana le veniva presentato un menu per iscritto, tra cui scegliere le portate dei pasti. E sempre per iscritto esprimeva il suo giudizio. Se non era felice, non usava giri di parole: "Lasciava sulla scrivania un biglietto che diceva 'Non lo voglio più'”. Per alcuni cibi poi aveva una predilezione. In particolare, per i gamberi di Morecambe Bay che consumava sul pane appena tostato. Si tratta di gamberi cotti e marinati in un burro aromatizzato dalla ricetta segreta. Ci sembra quasi di vederla, socchiudere gli occhi e gustare il momento in cui addenta il pane caldo, profumato del burro che vi si scioglie sopra quando lo spalmi".  

 

La rivista Hello! Magazine ha più volte scritto di quanto la regina fosse golosa di dolci, specie di cioccolato. È stata definita una chocoholic. McGrady ricorda che ogni cosa proposta in menu che contenesse cioccolato veniva scelta, come la chocolate perfection pie, una torta al cioccolato a strati di cioccolato bianco e fondente e scaglie di cioccolato.

Tra i piaceri della gola più ricorrenti, il croque monsieur, con gruviera fusa, prosciutto e uova ma anche il salmone coulibiac, specie quando i reali erano nella residenza di Balmoral, anche perché con il marito andavano spesso a pescare. Non si può infine parlare delle passioni della regina senza citare distillati, cocktail e champagne. Ben noto il suo debole per il gin e lo scotch, non disdegnava il Dubonnet, un aperitivo dolce a base di vino. E, di tanto in tanto, un vino dolce tedesco per cena, rigorosamente "solo la sera". In alternativa un flute di champagne. D’altro canto, alcune maison come Bollinger, GH Mumm e Krug detengono un mandato reale.

  

La regina “una di noi” voleva il fish and chips per tutta la famiglia ogni venerdì (venerdì pesce, appunto), con l’immancabile salsa tartara e il suo ketchup. Ma siccome noblesse oblige i filetti dovevano essere panati nel panko invece che passati nella pastella tradizionale. Come salse le sue preferite,  Lea & Perrins, HP Sauce e Heinz ketchup che detengono tutti warrant reali. E ogni Natale, nonostante i tentativi degli chef di proporre menu alternativi, niente da fare: solo il tacchino arrosto. Raramente cipolla e mai aglio, inviso alla regina, con buona pace del principe Filippo, che invece amava i sapori più forti, e che doveva rinunciare anche ai suoi amati curry ultraspeziati.  

 

 

Anche gli amici a 4 zampe di Elisabetta mangiavano da re: “Una delle cose che mi ha davvero colpito quando ero stato appena assunto a Buckingam Palace – ha confidato il duo personal chef – che mentre stavo tagliando manzo, fegato e pollo, ho capito che non erano per i familiari ma per i Queen's corgis”.