Sciopero dei benzinai, ecco dove fare il pieno in autostrada nonostante la serrata
Sono 175 su oltre 470 gli impianti di carburanti che resteranno aperti durante i 2 giorni di stop in modo da garantire un impianto in servizio ogni cento chilometri, come prevede la normativa del settore
PAOLO BARONICreato da

Sono 175 su oltre 470 gli impianti di carburanti che resteranno aperti in occasione dei 2 giorni di sciopero indetti a Faib, Figisc e Fegica per protestare contro il nuovo decreto del governo che introduce una serie di novità e di sanzioni in materia di trasparenza dei prezzi. Uno ogni 100 chilometri, come prevede la legge. E anche nelle città dovranno restare disponibili alcune pompe in modo da garantire i servizi minimi.
Poiché il servizio di rifornimento carburante è considerato un servizio essenziale, anche in questa occasione, la categoria deve in fatti garantire un minimo di stazioni aperte: in caso di sciopero deve infatti essere mantenuto in servizio sulla rete stradale urbana ed extraurbana un numero di stazioni di rifornimento non inferiore al 50%. Di norma a restare attivi, in queste occasioni, sono gli impianti completamente automatizzati.
Per quanto riguarda invece la rete delle autostrade, dove il problema del rifornimento potrebbe comportare maggiori problemi, in questa occasione, come ha comunicato la Conferenza delle Regioni a restare aperti dovranno essere gli impianti previsti dal turno A. Si tratta di 175 impianti in tutto su un totale di 477, in modo da garantire un impianto in servizio ogni cento chilometri come prevede la normativa del settore. In particolare 19 impianti resteranno aperti sulla A1 Milano-Napoli (9 tra Milano e Napoli e 10 nella direzione opposta), 15 sulla A4 Torino-Trieste (6 tra Torino e Trieste e 9 tra Trieste e Torino), 19 sulla A14 Adriatica tra Bologna e Taranto (10 impianti aperti e 9 nel senso opposto) e 10 sulla Salerno-Reggio Calabria (5 per ognuna delle due direzioni di marcia).
Ci sono poi altri distributori che potrebbero risultare aperti durante la due giorni di blocco, a partire dagli impianti autonomi e quelli controllati direttamente dalle compagnie petrolifere.
Il Codacons che definisce «gravissima» la decisione di scioperare e per questo ha presentato un esposto alla magistratura ipotizzando l’interruzione di pubblico servizio. Sul chi va là anche l’Unione nazionale consumatori che da un lato si dice pronta a denunciare alla Commissione garanzia sugli scioperi ogni violazione della regolamentazione del settore e dall’altro invita il governo a sollecitare gli interventi dei Prefetti e dei Governatori in modo che venga rispettata la garanzia dei servizi minimi previsti dalla legge. Al coro si aggiunge poi Assoutenti secondo cui a causa del maltempo che imperversa in Italia lo sciopero è inattuabile e pertanto va revocato. «Se non interviene il Garante – sostiene il presidente Furio Truzzi – spetta ai prefetti di tutta Italia intervenire per precettare i benzinai specie in quelle zone del paese interessate dall'emergenza meteo».
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