ROMA. «In queste tracce manca lo sforzo di comprendere la sensibilità dei giovani. Sono prove d’esame lontane dalla loro vita, sono temi di mezzo secolo fa. E cosi la scuola respinge i ragazzi», osserva alla Stampa.it il professor Roberto Pani, specialista di psicologia Clinica e psicopatologia, ordinario alla Alma Mater Studiorum Università di Bologna, psicoterapeuta e psicoanalista. E aggiunge: «Da docente rilevo lo scostamento tra istruzione e nuove generazioni. I temi proposti stamattina alla Maturità fotografano un immobilismo intellettuale che non compie il minimo sforzo di comprendere il modo di vivere e pensare degli studenti. Non c’è la volontà di porsi in relazione con le loro esigenze e i loro interessi».
Mancato adeguamento
Lontananza
«La scuola non riesce a orientare la propria proposta né a dialogare con la cultura attuale- aggiunge il professor Pani-. L’istruzione non si sforza di cogliere in profondità quello che gli studenti dovrebbero recepire. Ci sono meccanismi psicologici di introspezione che vengono ignorati completamente. E’ più comodo e rassicurante voltarsi indietro ad autori come Verga e Pascoli che i ragazzi, però, avvertono totalmente lontani dalla loro esistenza e dalla loro visione del mondo. Mi chiedo con quale spirito si proponga alle nuove generazioni di appassionarsi a ciò che non le riguarda. L’immobilismo intellettuale induce i professori a insegnare le stesse cose e a immaginare che i ragazzi debbano studiare ciò che loro appresero sui banchi decenni fa. Una reiterazione di nozioni e schemi memorizzati a loro tempo. Senza tentare di capire cosa interessa e riguarda i giovani oggi»
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