TORINO. Nuovi segnali di fumo fra Fca e Renault. I manager dei due gruppi hanno ancora voglia di matrimonio. Nulla di deciso, che possa far dire che i colloqui siano ripresi. Ma i messaggi che si lanciano le parti, dopo la clamorosa rottura in dirittura d’arrivo del 6 giugno scorso, sono sempre più evidenti. In un’ intervista al quotidiano britannico Financial Times l'amministratore delegato di Fca, Mike Manley, rilancia la possibilità di una riapertura della trattativa. Nonostante ci siano ostacoli significativi a un accordo, Fca è ancora «interessata a sentire» la società francese, dal momento che una fusione offre «sinergie significative e che la logica industriale che era presente in precedenza sussiste ancora». Dice il manager: «Se le circostanze dovessero cambiare, allora forse i sogni si incontrano e le cose possono accadere». Fca, spiega Manley, ha un futuro solido come «azienda indipendente», ma questo «non significa che, se ci fosse un futuro migliore attraverso un'alleanza, una partnership o una fusione, non saremmo aperti e interessati».
Il 29 luglio scorso era stato il direttore gererale di Renault, Thierry Bolloré, intervistato da Les Echos, a muovere un primo passo . «Non abbiamo mai visto un progetto così sinergico, e creatore di valore a beneficio di Renault. Mai».
Per il fallimento del progetto di fusione, dopo diversi mesi di discussioni discrete tra i due gruppi, i vertici della Fiat avevano incolpato il governo francese, il cui via libera era essenziale. Resta il fatto che Manley, in un'altra intervista rilasciata a Bloomberg, precisa che comunque Renault non rappresenta l'unico interlocutore possibile. «Sono l'unica opportunità che abbiamo? La risposta è sicuramente no».
Sullo sfondo restano i delicati rapporti tra Renault e il suo socio asiatico Nissan con cui è in corso una trattativa per rivedere i termini dell'alleanza con l'obiettivo di allentare alcune tensioni e rimuovere la riluttanza di Nissan a un progetto di fusione con Fca. Proprio le preoccupazioni di Nissan di poter essere indebolita all'interno dell'alleanza hanno portato la casa giapponese a non sostenere l'intesa tra Renault e Fca che poi si è arenata.
Così il top management di Renault sarebbe convinto che modificare la struttura societaria alla base dell'alleanza con Nissan possa essere la chiave per riaprire una trattativa per l'eventuale fusione con Fca. Nissan vuole una riduzione della quota di Renault (oggi al 43,4%). La società giapponese è più grande, ma possiede solo il 15% di azioni della casa francese, e per di più senza diritto di voto. Chiede, perciò, un riequilibrio. Il presidente francese Emmanuel Macron (lo Stato è il maggiore azionista della Regie con il 15%) è però contrario. I colloqui tra i dirigenti di Nissan e Renault potrebbero portare a un primo protocollo d'intesa già a settembre.