PORTO MANTOVANO. Sono arrivati da tutta Italia e anche dall’estero per partecipare al Rave party organizzato attraverso i social e l’ormai collaudato passaparola. Si sono ritrovati in seicento in un casale abbandonato a Soave di Porto Mantovano, Corte Raffaina, che s’affaccia sull’omonima via. Ma la loro presenza, fin dai primi arrivi alla spicciolata, non è passata inosservata.
A scoprirli una pattuglia del radiomobile di Mantova che li ha seguiti a distanza senza farsi notare. Quando i militari hanno visto installare strumenti e amplificatori si sono resi che quello era il momento di chiedere rinforzi. Sul posto sono accorse le pattuglie di Bigarello, Porto Mantovano e Borgo Virgilio, oltre ad alcuni ufficiali e sottoufficiali del comando provinciale di Mantova.I ragazzi hanno occupato l’area cortiva e hanno cominciato a ballare. La partecipazione - circa seicento giovani - ha indotto gli uomini dell’Arma a chiedere il supporto della polizia e della guardia di finanza. Sul posto anche il questore di Mantova, che ha voluto rendersi conto personalmente della situazione, e il colonnello dei carabinieri Carmelo Graci che ha coordinato l’intera operazione. Gli organizzatori sono stati tutti identificati e anche moltissimi altri mentre stavano per lasciare la cascina. Laddove emergeranno delle violazioni al codice penale i militari provvederanno a inviare una segnalazione alla Procura. Possibili fogli di via.
«Ringrazio pubblicamente i miei uomini per la grande professionalità dimostrata - commenta il colonnello Fabio Federici comandante provinciale dell’Arma - di fronte ad una situazione delicata e dalle conseguenze imprevedibili».