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Ad Asola c’è la palestra d’asporto: ai clienti gli attrezzi per allenarsi

L’idea della Skill 5.0: gli iscritti ritirano il materiale, poi i corsi online. Fornitura di pesi, bilancieri e tappetini in comodato d’uso

Andrea Gabbi
1 minuto di lettura

ASOLA. Reinventarsi per stare in piedi. Un misto di orgoglio, passione e voglia di superare le avversità. Sono le linee guida di un gruppo di ragazzi di Asola, giovani imprenditori che hanno messo in piedi la palestra Skill 5.0. Il nuovo Dpcm li ha rimessi in ginocchio portando alla chiusura dell’attività. Loro non si sono persi d’animo e hanno trovato il modo di rialzarsi. Come? Inventando la “palestra d’asporto”. In soldoni gli iscritti che vogliono continuare con gli allenamenti possono richiedere un kit personalizzato al personale della Skill.

Nella sacca compaiono pesi, tappetini, bilancieri, attrezzi specifici... tutto quello che serve per ricreare una piccola palestra domestica. Successivamente gli iscritti si collegano ad orari prestabiliti per seguire le lezioni online utilizzando l’attrezzatura fornita dai personal trainer:

«Avevamo capito da diverse settimane che le acque si stavano agitando nuovamente, soprattutto per la nostra categoria – spiega Diego Accorsi, uno dei soci fondatori della palestra – quindi abbiamo pensato di portarci avanti, di ideare soluzioni per restare al fianco dei nostri iscritti. Le cose non vanno bene per il mondo dello sport e delle palestre, ma è inutile piangersi addosso.

Piuttosto c’è da provare a intraprendere strade alternative». La strada è stata quella di proporre il delivery dell’attività fisica: «La cosa principale è quella di non farsi rapire dal divano – continua Accorsi, che è anche vicesindaco a Redondesco – restando a contatto con lo sport e la fatica. L’attrezzatura viene fornita con una sorta di comodato d’uso ed è un buon modo per motivare le persone a fare un po’ di attività anche a casa». Intanto la sede di via Mantova è chiusa: «Abbiamo aperto da poco – racconta Accorsi – e dopo dieci mesi siamo stati costretti a fermarci per il primo lockdown. Siamo ripartiti, spendendo tantissimo per restare al passo con le normative e per fornire sicurezza ai clienti. Ora questa nuova chiusura. È una bella botta, ma stiamo provando a tenere alto il morale». 

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