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L'infarto uccide 30mila donne all'anno

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 Trentamila donne italiane muoiono ogni anno per infarto, che è causa del 50% di tutti i decessi femminili, mentre fra gli uomini provoca il 38-40% della mortalità totale. Questi i numeri presentati dagli esperti riuniti a Milano per la conferenza dell' Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna (ONDa).

Obesità, fumo e colesterolo alto sono fra i maggiori fattori che negli ultimi anni hanno cambiato il dato femminile, portando le donne a salire velocemente la china del rischio della malattia cardiovascolare. Ma non in modo omogeneo in tutte le regioni. Annachiara Nuzzo, titolare della Cattedra di cardiologia all' Università di Modena e Reggio Emilia, ha fornito, a questo proposito, una'geografia' tutta italiana dei fattori di rischio: «Le fumatrici più incallite - ha detto - sono concentrate nelle regioni del Centro, mentre l'obesità risulta più diffusa nel Sud e nelle isole, dove interessa il 40% delle donne. Il colesterolo alto, invece, è un serio problema per il 44% delle italiane che vivono nel Nord-Ovest».

Resta il fatto che, essendo le donne arrivate più tardi alla malattia cardiovascolare, questa viene ancora troppo spesso presa sottogamba, rispetto a quanto accade fra gli uomini. «I sintomi clinici della malattia cardiovascolare - ha detto la dottoressa Nuzzo - vengono spesso descritti dalle pazienti come sensazioni di dolore e bruciore di secondaria importanza e sono quindi più difficili da associare all'angina. Questo può ritardare il riconoscimento della malattia e compromettere l'efficacia delle cure».

Secondo Francesca Merzagora, presidente di ONDa, «la donna spesso sottovaluta, grazie a una maggiore resistenza al dolore, quei sintomi che nell'uomo sono ritenuti un campanello d' allarme: si crea così una situazione che può causare una percezione erronea del rischio». E per questo non esegue tutti gli accertamenti necessari. «La donna viene spesso'sottodiagnosticata' - ha continuato Nuzzo - anche perchè si sottopone meno frequentemente a quelle indagini diagnostiche considerate più invasive, che sono anche le più efficaci, come la coronarografia, ritenute di pertinenza per lo più maschile». Per Merzagora, è dunque necessario sviluppare una maggiore conoscenza dei disturbi e dei metodi di prevenzione.

Per prevenire le malattie cardiache basta tenere a mente pochi consigli. «E' importante eliminare il fumo, prevenire il diabete e controllare il peso corporeo - ha spiegato Nuzzo - Soprattutto le donne in postmenopausa devono alimentarsi in modo corretto e non superare una circonferenza vita di 88 centimentri». Nel momento critico, poi, è fondamentale riconoscere prontamente i primi segnali. «La sintomatologia dell'infarto nella donna è molto sfumata - conclude la cardiologa - bruciore di stomaco, dolore a un braccio o un dolore sottomammario possono essere seri campanelli d'allarme».
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