Alitalia, Toto verso rilancio ma cordata non c'è
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Carlo Toto è pronto a rilanciare e «rafforzare l'offerta» su Alitalia per creare la «quarta compagnia europea» in tandem con Air One. Così il Nord applaude ma resta a guardare, in attesa del verdetto del Tar del Lazio sul ricorso contro l'esclusiva con Air-France presentato dallo stesso Toto.
Slitta così il parto della cordata di imprese per Malpensa auspicata dalla Regione Lombardia e dagli altri enti locali che oggi hanno chiamato a raccolta gli imprenditori interessati ad un convegno in Piazza Affari. A confermare l'attesa è stato Gaetano Miccichè, responsabile Corporate e investment banking di Intesa Sanpaolo: «Aspettiamo il 20 febbraio - ha spiegato - per vedere cosa decide il Tar, poi ci rimetteremo a lavorare».
Comunque, ammette, ci sono state diverse manifestazioni di interesse per il fatto che Alitalia possa rimanere un'azienda italiana. Molti imprenditori si sono espressi in tal senso ma non c'è nulla circa la costituzione o costruzione di una cordata societaria». L'imprenditore abruzzese invece non si ferma e rilancia: «Il nostro progetto - dice - è aperto anche ad altri soggetti nazionali e internazionali. Stiamo lavorando per rafforzare la nostra offerta», ha quindi aggiunto, e alla domanda se la sua società fosse disponibile anche a scendere sotto il 51% della eventuale cordata, Toto ha replicato: «non posso rispondere, Alitalia è una società quotata in Borsa e la Consob vigila». Poi, parlando di Malpensa, precisa che «Air One non solo salverà l'hub, ma lo svilupperà notevolmente».
Questo in virtù di ordini «che non ha nessun'altra compagnia europea - ha aggiunto -. Con noi Alitalia potrà sviluppare la propria flotta da 180 a 220 aerei dal 2008 al 2012, con ulteriori macchine per il lungo raggio dal 2014». Rispetto a prima dei tagli decisi dal piano Prato, «Air One manterrà invece a Malpensa le stesse rotte internazionali incrementandone la frequenza, aumenteranno le rotte nazionali del 25% e quelle intercontinentali del 20». Toto vuole poi rompere il dualismo Fiumicino-Malpensa, scali che saranno affiancati da «6 basi operative nazionali», da cui partiranno anche voli internazionali. A Malpensa, invece, «le destinazioni intercontinentali saranno 25-27 contro le 3 previste da Prato».
Soddisfatti gli imprenditori a partire da Diana Bracco, presidente di Assolombarda che nell'offerta di Toto vede «punti di forza». «Non sarei capace di gestire un aeroporto - ha spiegato - però sono capace di dire siamo di fronte ad un piano industriale serio, credibile e supportato da banche forti». «Il progetto che prevede la sostituzione di 3 aerei all'anno per Alitalia - ha sentenziato Marco Tronchetti Provera, numero uno di Pirelli e vicepresidente di Confindustria riferendosi agli impegni con Air France - è inaccettabile».
«Alitalia - ha aggiunto - è un brand italiano, e i danni di immagine che stiamo subendo dopo quello che è successo a Napoli (con i rifiuti, ndr) sono grandi». «Piuttosto che un servizio inadeguato è meglio togliere il brand dal mercato». Il prossimo appuntamento ora è il Tavolo per Milano, invocato «da domani» dal sindaco di Milano Letizia Moratti, azionista di maggioranza della Sea, dal presidente della Provincia di Milano Filippo Penati, socio di minoranza, e dal presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, che ha posto una sorta di aut-aut al premier Romano Prodi: «O il governo convoca il tavolo Milano o fermi tutto l'iter»: obiettivo è ottenere una moratoria di 3 anni per la cessione degli slot liberati da Alitalia a Malpensa ora congelati presso Assoclearence.
Slitta così il parto della cordata di imprese per Malpensa auspicata dalla Regione Lombardia e dagli altri enti locali che oggi hanno chiamato a raccolta gli imprenditori interessati ad un convegno in Piazza Affari. A confermare l'attesa è stato Gaetano Miccichè, responsabile Corporate e investment banking di Intesa Sanpaolo: «Aspettiamo il 20 febbraio - ha spiegato - per vedere cosa decide il Tar, poi ci rimetteremo a lavorare».
Comunque, ammette, ci sono state diverse manifestazioni di interesse per il fatto che Alitalia possa rimanere un'azienda italiana. Molti imprenditori si sono espressi in tal senso ma non c'è nulla circa la costituzione o costruzione di una cordata societaria». L'imprenditore abruzzese invece non si ferma e rilancia: «Il nostro progetto - dice - è aperto anche ad altri soggetti nazionali e internazionali. Stiamo lavorando per rafforzare la nostra offerta», ha quindi aggiunto, e alla domanda se la sua società fosse disponibile anche a scendere sotto il 51% della eventuale cordata, Toto ha replicato: «non posso rispondere, Alitalia è una società quotata in Borsa e la Consob vigila». Poi, parlando di Malpensa, precisa che «Air One non solo salverà l'hub, ma lo svilupperà notevolmente».
Questo in virtù di ordini «che non ha nessun'altra compagnia europea - ha aggiunto -. Con noi Alitalia potrà sviluppare la propria flotta da 180 a 220 aerei dal 2008 al 2012, con ulteriori macchine per il lungo raggio dal 2014». Rispetto a prima dei tagli decisi dal piano Prato, «Air One manterrà invece a Malpensa le stesse rotte internazionali incrementandone la frequenza, aumenteranno le rotte nazionali del 25% e quelle intercontinentali del 20». Toto vuole poi rompere il dualismo Fiumicino-Malpensa, scali che saranno affiancati da «6 basi operative nazionali», da cui partiranno anche voli internazionali. A Malpensa, invece, «le destinazioni intercontinentali saranno 25-27 contro le 3 previste da Prato».
Soddisfatti gli imprenditori a partire da Diana Bracco, presidente di Assolombarda che nell'offerta di Toto vede «punti di forza». «Non sarei capace di gestire un aeroporto - ha spiegato - però sono capace di dire siamo di fronte ad un piano industriale serio, credibile e supportato da banche forti». «Il progetto che prevede la sostituzione di 3 aerei all'anno per Alitalia - ha sentenziato Marco Tronchetti Provera, numero uno di Pirelli e vicepresidente di Confindustria riferendosi agli impegni con Air France - è inaccettabile».
«Alitalia - ha aggiunto - è un brand italiano, e i danni di immagine che stiamo subendo dopo quello che è successo a Napoli (con i rifiuti, ndr) sono grandi». «Piuttosto che un servizio inadeguato è meglio togliere il brand dal mercato». Il prossimo appuntamento ora è il Tavolo per Milano, invocato «da domani» dal sindaco di Milano Letizia Moratti, azionista di maggioranza della Sea, dal presidente della Provincia di Milano Filippo Penati, socio di minoranza, e dal presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, che ha posto una sorta di aut-aut al premier Romano Prodi: «O il governo convoca il tavolo Milano o fermi tutto l'iter»: obiettivo è ottenere una moratoria di 3 anni per la cessione degli slot liberati da Alitalia a Malpensa ora congelati presso Assoclearence.
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