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Prodi: Alitalia con Air France

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 Operazione «necessaria e indispensabile»: la trattativa esclusiva per cedere il controllo di Alitalia ad Air France è una strada da percorrere «fino in fondo». Il presidente del Consiglio, Romano Prodi, non sembra scoraggiato dal percorso ad ostacoli in cui si è trasformata la strada scelta per salvare Alitalia. La crisi di governo, il ricorso al Tar presentato da Air One, la richiesta miliardaria di risarcimento avanzata dalla società che gestisce l'aeroporto di Malpensa, le polemiche sempre più accese in difesa del ruolo dell'aeroporto lombardo: ostacoli che complicano lo scenario in cui si svolge la trattativa finale ma non hanno scalfito la determinazione ad andare avanti.

 Prodi è stato chiaro: «Faremo tutto il possibile - ha detto - perchè questa operazione, necessaria e indispensabile, che nessuno ha avuto il coraggio di affrontare, ma che da tutti è riconosciuta come necessaria, sia portata fino in fondo. Ci siamo assunti questo compito e faremo tutto il possibile per realizzarlo». «Il presidente Prodi ha detto che andiamo avanti, ed io obbedisco», dice il ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi: la procedura in corso «non si tocca», e quanto ad una eventuale nuova offerta di Air One «se esiste, è ora che batta un colpo: venga formalizzata poi vedremo che succede».

A Piazza Affari le azioni Alitalia hanno guadagnato l'1,13%. La Consob, che ha acceso un faro sugli ultimi giorni, mantiene un alto livello di attenzione sull'andamento del titolo e sulla correttezza delle informazioni che possono influenzarne le contrattazioni in Borsa. C'è attesa per eventuali ulteriori passi avanti di Air One, che lotta per restare in corsa, e che domenica scorsa ha preannunciato una nuova «proposta vincolante con un gruppo di imprenditori italiani». Ma l'attesa di una pronuncia del Tar impone una tregua. La compagnia di Carlo Toto si è rivolta al tribunale amministrativo per rientrare in gioco (chiede l'annullamento della trattativa esclusiva con Air France): l'udienza è fissata per il 20 febbraio. Si costituiranno in giudizio anche piloti e assistenti di volo delle associazioni Anpac, Anpav e Avia: chiedono che il giudice rigetti la richiesta di Air One perchè «pregiudizievole del futuro dei dipendenti della compagnia». Iniziativa alla quale potrebbero presto aderire anche altre sigle. Non la pensa così il leader della Cisl, Raffaele Bonanni: «Si sta svendendo a stranieri, e io spero che non avvenga», dice.

Al punto in cui siamo arrivati», ribatte il segretario nazionale della UilTrasporti, Marco Veneziani «pensare ad una soluzione alternativa ad Air France sarebbe un suicidio». I conti in profondo rosso di Alitalia impongono tempi strettissimi: nuove indicazioni arriveranno il 13 febbraio, quando il cda esaminerà il quarto trimestre 2007. Resta serrato il fronte del nord in difesa del ruolo di Malpensa, quindi contro la cessione di Alitalia ad Air France che confermerebbe il piano industriale di «sopravvivenza» della compagnia italiana che prevede la focalizzazione dei voli intercontinentali su un solo hub, Roma Fiumicino. Per domani è previsto a Milano un incontro organizzato dalla Camera di Commercio, con imprenditori di tutto il Nord, ed il presidente di Air One Carlo Toto. Fuori dal coro la voce dell'imprenditrice veneta Marina Salamon:»Sono a favore di Air France - dice -. Le operazioni industriali si fanno con denaro vero e secondo la competenza vera, non a debito».
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