Alitalia sceglie Roma, Malpensa ignorata
Gigi Furini
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MILANO. Alitalia sceglie Fiumicino. Dopo tante parole, promesse, chiacchiere fra politici e sindacalisti, ecco la scelta definitiva della rinata compagnia. «Fiumicino - è stato detto in una conferenza stampa dall'ad di Alitalia, Rocco Sabelli - diventa la base principale della compagnia nell'ambito del modello stellare, di 6 basi. Quindi a giorni firmeremo un accordo quadro con il gestore dello scalo, Aeroporti di Roma».
Accordo quadro che prevede servizi dedicati per il collegamento Roma-Milano con finger (corridoi per l'ingresso diretto all'aereo) per soddisfare il collegamento più veloce fra le due città. Alitalia chiede anche che il terminal A sia dedicato ai suoi aerei o ai suoi partner di Sky Team.
«Roma sarà la base principale di Alitalia - dice il presidente della società, Roberto Colaninno - per le dimensioni del mercato romano che vale 4 miliardi, con il 60% dei passeggeri che arrivano sul Leonardo da Vinci, perché l'area della capitale ha una propensione turistica, naturalistica e di business molto importante. Inoltre Roma ha un posizionamento geografico e infrastrutturale favorevole per i flussi verso il nord e il sud del mondo».
E adesso, se Roma ride, Milano piange (o strilla). Si fa sentire il vicepresidente del deputati della Lega, Marco Reguzzoni: «Le bugie hanno le ali corte. Hanno gettato la maschera. Cai (la società che ha rilevato Alitalia, ndr) dimostra di essere quello che è: una compagnia romana con interessi a Fiumicino e solo lì».
Reguzzoni spiega che fra i sei aeroporti principali (dopo Fiumicino) non c'è Malpensa. Infatti Alitalia ha scelto come basi del suo sistema a rete Linate, Venezia, Torino, Napoli e Palermo. «E' l'ennesimo errore che fanno. Ed è il secondo schiaffo in due giorni, dopo l'approvazione del provvedimento Tajani al Parlamento europeo che congela gli slot» conclude il leghista.
E si fa sentire anche il presidente della regione Lombardia, Formigoni: «Lasciamo passare la campagna elettorale e dopo solleveremo il problema del monopolio di Alitalia sulle tratte nazionali e in particolare sulla ricca Roma-Milano. Ora si scopre il bluff di Alitalia, ma ora noi diciamo al governo che la compagnia non garantisce il servizio in tutto il Paese. Alitalia ha ridotto del 90% i voli a Malpensa e anche Linate è zoppicante».
E si fa sentire anche il presidente della Provincia di Milano, Filippo Penati, eletto nella coalizione di centrosinistra: «Alemanno batte Moratti 5 a 0, e questo è successo perché il sindaco di Milano continua a fare lo scendiletto del governo amico». Invece il Pd attacca la Lega: «Da mesi vuol far credere che questo governo avrebbe difeso la centralità di Malpensa. Invece lo scalo varesino è stato abbandonato e si chiude la finzione della Lega».
Naturalmente si festeggia a Roma dove il sindaco Alemanno parla di «vittoria attesa. Con Roma ha vinto tutta l'Italia». «Hanno vinto il mercato, il buonsenso, la politica della Regione e delle istituzioni locali», commenta il presidentre della Regione Lazio, Marrazzo.
Accordo quadro che prevede servizi dedicati per il collegamento Roma-Milano con finger (corridoi per l'ingresso diretto all'aereo) per soddisfare il collegamento più veloce fra le due città. Alitalia chiede anche che il terminal A sia dedicato ai suoi aerei o ai suoi partner di Sky Team.
«Roma sarà la base principale di Alitalia - dice il presidente della società, Roberto Colaninno - per le dimensioni del mercato romano che vale 4 miliardi, con il 60% dei passeggeri che arrivano sul Leonardo da Vinci, perché l'area della capitale ha una propensione turistica, naturalistica e di business molto importante. Inoltre Roma ha un posizionamento geografico e infrastrutturale favorevole per i flussi verso il nord e il sud del mondo».
E adesso, se Roma ride, Milano piange (o strilla). Si fa sentire il vicepresidente del deputati della Lega, Marco Reguzzoni: «Le bugie hanno le ali corte. Hanno gettato la maschera. Cai (la società che ha rilevato Alitalia, ndr) dimostra di essere quello che è: una compagnia romana con interessi a Fiumicino e solo lì».
Reguzzoni spiega che fra i sei aeroporti principali (dopo Fiumicino) non c'è Malpensa. Infatti Alitalia ha scelto come basi del suo sistema a rete Linate, Venezia, Torino, Napoli e Palermo. «E' l'ennesimo errore che fanno. Ed è il secondo schiaffo in due giorni, dopo l'approvazione del provvedimento Tajani al Parlamento europeo che congela gli slot» conclude il leghista.
E si fa sentire anche il presidente della regione Lombardia, Formigoni: «Lasciamo passare la campagna elettorale e dopo solleveremo il problema del monopolio di Alitalia sulle tratte nazionali e in particolare sulla ricca Roma-Milano. Ora si scopre il bluff di Alitalia, ma ora noi diciamo al governo che la compagnia non garantisce il servizio in tutto il Paese. Alitalia ha ridotto del 90% i voli a Malpensa e anche Linate è zoppicante».
E si fa sentire anche il presidente della Provincia di Milano, Filippo Penati, eletto nella coalizione di centrosinistra: «Alemanno batte Moratti 5 a 0, e questo è successo perché il sindaco di Milano continua a fare lo scendiletto del governo amico». Invece il Pd attacca la Lega: «Da mesi vuol far credere che questo governo avrebbe difeso la centralità di Malpensa. Invece lo scalo varesino è stato abbandonato e si chiude la finzione della Lega».
Naturalmente si festeggia a Roma dove il sindaco Alemanno parla di «vittoria attesa. Con Roma ha vinto tutta l'Italia». «Hanno vinto il mercato, il buonsenso, la politica della Regione e delle istituzioni locali», commenta il presidentre della Regione Lazio, Marrazzo.
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