Asilo comunale per cristiani, il sindaco: nessuna violazione
Il primo cittadino Anita Marchetti: "Le suore ci sono sempre state, accuse assurde"
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GOITO. Nessuna violazione. Il sindaco di Goito Anita Marchetti assicura di non trovare nulla di strano nel regolamento dell’asilo comunale approvato con l’indignazione della minoranza. «Mi sembra una polemica assurda. E’ da una vita che in quella sezione c’è un insegnamento di tipo religioso - ha ribadito Non si va a stravolgere nulla. Se qualcuno volesse un’ alternativa all’ora di religione lo può fare. Avere proposte diverse sul territorio è un valore aggiunto». Ed entra nel dettaglio: «Da trent’anni in quest’asilo insegnano le suore. Quest’anno c’è un’insegnante laica, che è stata però preparata dalla Curia».
Un asilo comunale religioso? «In sostanza sì. E’ pubblico, però è come se fosse parificato». Una scuola paritaria, secondo la definizione della Fism, la federazione delle scuole mantovane a cui l’asilo aderisce. «Noi ci siamo limitati semplicemente a recepire, cioé a copiare, il regolamento della Fism, che è una federazione di stampo religioso. Non abbiamo voluto introdurre alcuna modifica, né, men che meno, discriminare qualcuno». Anche se, ammette Marchetti, di stranieri sui 29 iscritti non ce n’è nemmeno uno. «Chi non è d’accordo sull’impostazione dell’asilo può andare alla scuola dell’infanzia statale, dove ci sono ben nove sezioni. In questo asilo noi abbiamo un’adesione totale e di solito le richieste sono in numero molto maggiore dei posti disponibili». La promessa è d’obbligo: sarà l’asilo di tutti e nessuno sarà discriminato.
Un asilo comunale religioso? «In sostanza sì. E’ pubblico, però è come se fosse parificato». Una scuola paritaria, secondo la definizione della Fism, la federazione delle scuole mantovane a cui l’asilo aderisce. «Noi ci siamo limitati semplicemente a recepire, cioé a copiare, il regolamento della Fism, che è una federazione di stampo religioso. Non abbiamo voluto introdurre alcuna modifica, né, men che meno, discriminare qualcuno». Anche se, ammette Marchetti, di stranieri sui 29 iscritti non ce n’è nemmeno uno. «Chi non è d’accordo sull’impostazione dell’asilo può andare alla scuola dell’infanzia statale, dove ci sono ben nove sezioni. In questo asilo noi abbiamo un’adesione totale e di solito le richieste sono in numero molto maggiore dei posti disponibili». La promessa è d’obbligo: sarà l’asilo di tutti e nessuno sarà discriminato.
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