MOSCHEA A CASTIGLIONENel centrodestra crescela voglia di voto anticipato
Tre consiglieri del Pdl e due della Lega si assentano. Il sindaco Paganella è in minoranza, ma lo salvano i sei voti del centrosinistra.
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A Castiglione cresce la tentazione di chiudere in anticipo di un anno il mandato portando il Comune alle urne nel 2011 con le Provinciali. Per quest'ipotesi preme la Lega, una parte del centrosinistra e della stessa maggioranza dopo che il sindaco Fabrizio Paganella, sempre più solo, martedì sera ha chiesto all'opposizione in consiglio comunale i voti necessari per far passare la convenzione con la comunità musulmana per il centro culturale islamico.
Una manovra resa necessaria dall'assenza strategica di tre consiglieri di maggioranza, riferibili all'ala ex lucchiniana del Pdl. Resta peraltro aperta la questione se il centro sia solo culturale o vero e proprio luogo di culto, ovvero moschea. Ma il leader provinciale del Pdl, Alessandro Beduschi frena: «Tra Paganella e la Lega è sbagliato continuare a litigare. Serve ritrovare l'intesa perché Castiglione è essenziale per le Provinciali».
SPACCATURA IN CONSIGLIO. Castiglione avrà la moschea ma rischia di non avere più una maggioranza di centrodestra. Il consiglio comunale ha dato il via libera alla convenzione per il centro islamico, ma il prezzo pagato dal sindaco Fabrizio Paganella è altissimo: l'ok è arrivato grazie ai voti di sei esponenti del centrosinistra e la maggioranza s'è spaccata, con tre consiglieri del Pdl (Erri Nodari, Caterina Maghelli e Marco Antonio Benvenuti) e due della Lega (Andrea Dara e Giuseppe Calabria) assenti. La questione delle moschee e dei centri islamici sta esplodendo anche nelle amministrazioni di centrodestra, con la Lega sempre su posizioni intransigenti per tutto ciò che è riconducibile all'islam.
Che tirasse una brutta aria s'era capito già in apertura. All'appello mancavano già i cinque dissidenti. Innocente Sereni (Psi) ne ha approfittato chiedendo che l'assemblea discutesse subito sul difensore civico e il centro islamico. Il pidiellino Giancarlo Belluzzi ha riferito sui lavori della commissione integrazione: «Abbiamo modificato la convenzione con il contributo della comunità islamica, i rapporti sono buoni». I due leghisti rientrano in aula: «La convenzione è troppo generica, la sicurezza non è garantita» dice Dara ed esce dall'aula con l'altro leghista Calabria.
Al momento del voto la maggioranza, che da sola non aveva i numeri, ha ricevuto il supporto decisivo di sei consiglieri dell'opposizione: Franco Tiana, Innocente Sereni e Angelo Tagliani (Psi), Doriano Caiola, Paolo Padovan e Gianni Saviola (Pd). Con 15 sì e un astenuto il consiglio ha dato l'ok al centro islamico. Subito dopo Sereni ha annunciato l'abbandono anche dell'opposizione: «La maggioranza ci deve delle risposte. Faccia chiarezza al suo interno». Ma fuori dall'aula la resa dei conti era già partita.
Una manovra resa necessaria dall'assenza strategica di tre consiglieri di maggioranza, riferibili all'ala ex lucchiniana del Pdl. Resta peraltro aperta la questione se il centro sia solo culturale o vero e proprio luogo di culto, ovvero moschea. Ma il leader provinciale del Pdl, Alessandro Beduschi frena: «Tra Paganella e la Lega è sbagliato continuare a litigare. Serve ritrovare l'intesa perché Castiglione è essenziale per le Provinciali».
SPACCATURA IN CONSIGLIO. Castiglione avrà la moschea ma rischia di non avere più una maggioranza di centrodestra. Il consiglio comunale ha dato il via libera alla convenzione per il centro islamico, ma il prezzo pagato dal sindaco Fabrizio Paganella è altissimo: l'ok è arrivato grazie ai voti di sei esponenti del centrosinistra e la maggioranza s'è spaccata, con tre consiglieri del Pdl (Erri Nodari, Caterina Maghelli e Marco Antonio Benvenuti) e due della Lega (Andrea Dara e Giuseppe Calabria) assenti. La questione delle moschee e dei centri islamici sta esplodendo anche nelle amministrazioni di centrodestra, con la Lega sempre su posizioni intransigenti per tutto ciò che è riconducibile all'islam.
Che tirasse una brutta aria s'era capito già in apertura. All'appello mancavano già i cinque dissidenti. Innocente Sereni (Psi) ne ha approfittato chiedendo che l'assemblea discutesse subito sul difensore civico e il centro islamico. Il pidiellino Giancarlo Belluzzi ha riferito sui lavori della commissione integrazione: «Abbiamo modificato la convenzione con il contributo della comunità islamica, i rapporti sono buoni». I due leghisti rientrano in aula: «La convenzione è troppo generica, la sicurezza non è garantita» dice Dara ed esce dall'aula con l'altro leghista Calabria.
Al momento del voto la maggioranza, che da sola non aveva i numeri, ha ricevuto il supporto decisivo di sei consiglieri dell'opposizione: Franco Tiana, Innocente Sereni e Angelo Tagliani (Psi), Doriano Caiola, Paolo Padovan e Gianni Saviola (Pd). Con 15 sì e un astenuto il consiglio ha dato l'ok al centro islamico. Subito dopo Sereni ha annunciato l'abbandono anche dell'opposizione: «La maggioranza ci deve delle risposte. Faccia chiarezza al suo interno». Ma fuori dall'aula la resa dei conti era già partita.
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